Anche la Corte dei Conti critica la manovra, che comporta rischi di equità con il taglio del cuneo fiscale e di inasprimento delle tasse sulla casa, anche se "si pongono le condizioni per una tregua fiscale" basata su "un’elevata dose di deterrenza". L’individuazione di tagli significativi alle agevolazioni tributarie e le clausole di salvaguardia "rappresentano un monito stringente per l’attuazione di misure tante volte annunciate".
L'organo amministrativo dello Stato se la prende in particolare con il taglio del cuneo fiscale sul lavoro, che esclude oltre agli autonomi, anche incapienti e pensionati, "ossia
circa 25 milioni di soggetti" che comprendono anche quelli in "maggiori difficoltà economiche". Un provvedimento, quindi, che comporta "evidenti problemi distributivi e di equità". Così come si rischia che con la nuova Tasi ci siano "ulteriori aumenti impositivi" sulla casa, visto che la nuova imposta "moltiplica il suo perso rispetto alla Tares" e lasciando al Comune la facoltà di determinare l’aliquota "crea il presupposto per aumenti", soprattutto sulle seconde case.
Inoltre le norme di taglio "severe" sul pubblico impiego "non sono replicabili all’infinito". Per questo è necessario "ripensare l’organizzazione stesse dalle funzioni pubbliche per evitare che la riduzione di dipendenti determini il degrado nella qualità dei servizi".
Sul pagamento degli interessi, poi la legge di Stabilità sottostima i possibili risparmi derivanti dall’andamento dei tassi per 1,4 miliardi nel 2014 e per 3 miliardi nel 2015. Dall’analisi emerge che il governo è più ottimista sui tassi di interesse (circa +0,4/0,8 punti) ma appare molto più prudente sull’impatto che il calo dei tassi avrà sui conti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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