Mentre il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, elogiava Sorrentino, il suo talento e l'orgoglio italiano, a Pompei la cultura crollava di nuovo. Per la terza volta in pochi giorni. Dopo i due cedimenti, avvenuti sabato scorso e ieri, si è sgretolato un costone di una bottega chiusa al pubblico nella regione V, insula 2, civico 19. A cedere un muro senza iscrizioni e senza affreschi in una zona non scavata di via Nola. "Viva Sorrentino, viva il cinema italiano! Quando il nostro Paese crede nei suoi talenti e nella sua creatività, torna finalmente a vincere", ha scritto Franceschini su Twitter commentando l’Oscar vinto da La Grande Bellezza. Neanche il tempo di esultare che il ministro ha dovuto scrivere un messaggio più serio e problematico. "Serve portare avanti insieme rilancio e manutenzione ordinaria. La strutture ci sono, le risorse, almeno in parte, anche. Bisogna agire senza perdere neanche un minuto. È un'area molto grande e molto importante: Pompei è una richhezza per il Paese. Il ministro Bray che mi ha preceduto ha già fatto un lavoro molto importante concretizzando il progetto Pompei, ora si tratta di realizzarlo. Già nei prossimo giorni arriverà il nuovo sovraintentendente e domani si terrà una riunione molto operativa", ha commentato Franceschini.
D’altra parte, ha sottolineato il neo responsabile della Cultura, "nel mondo globale ciascuno deve investore su cosa lo rende più forte. E su che cosa in Italia dovrebbe investire se non sulla bellezza che ha? Deve investire sulla cultura, la natura, i borghi, l’arte, la qualità della vita.
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