Alla parata del 2 giugno tornano le Frecce Tricolori

Nell’ottica del contenimento dei costi, spesi 1,9 milioni di euro per la parata. Assenti mezzi e reparti a cavallo

Alla parata del 2 giugno tornano le Frecce Tricolori

Ai Fori Imperiali la tradizionale sfilata militare celebra la Festa della Repubblica. E quest’anno, in un’edizione caratterizzata dalla sobrietà nell’ottica del contenimento dei costi, per la "parata del 2 giugno" le Frecce Tricolori sono tornate a sorvolare i cieli della Capitale. Una celebrazione che non può non guardare all'India dove sono ingiustamente trattenuti i marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Ai due militari è andato un prolungato e caloroso saluto al passaggio della brigata San Marco.

La pattuglia acrobatica dell’Aeronautica militare, che l'anno scorso era stata cancellata dal programma della manifestazione, si è alzata in cielo sia all'Alzabandiera per la deposizione della corona all’Altare della Patria alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e delle massime autorità istituzionali, sia alla conclusione della parata. Ad aprire la sfilata, che quest’anno commemora il centenario della Grande Guerra e la presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea, è stata la banda dei carabinieri, mentre la chiusura è toccata alla fanfara dei Bersaglieri. Gli uomini delle forze armate, dei corpi armati e non armati e dei corpi ausiliari dello Stato impegnati alla Festa della Repubblica sono stati circa 3.500. Un numero leggermente superiore a quello dello scorso anno. "Gli Stati europei, che un secolo fa si combattevano con feroce accanimento, oggi sono uniti sotto la stessa bandiera - ha scritto Napolitano al capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli - nel nome di comuni valori di libertà, giustizia ed eguaglianza, perseguono insieme la prosperità, lungo un irrinunciabile percorso di integrazione economica, politica e istituzionale".

Rimane invariato, rispetto alla passata edizione, il costo totale della manifestazione: circa 1,9 milioni di euro. Organizzata in sette settori, come lo scorso anno, la tradizionale parata ai Fori Imperiali non vedrà la partecipazione di mezzi e reparti a cavallo. In apertura hanno sfilato le bandiere di guerra delle forze armate e della Guardia di Finanza, seguite dai gonfaloni delle regioni, e dai labari delle associazioni combattentistiche e d’arma. Assenti rappresentanze internazionali allo scopo di dare maggiore risalto alle organizzazioni (Onu, Nato e Ue) sotto l’egida delle quali l’Italia partecipa alle missioni all’estero. In occasione del semestre italiano di presidenza europea, nel primo settore sono presenti le bandiere di tutte le missioni dell’Unione europea a cui l’Italia partecipa. In tribuna d'onore, invece, erano presenti diversi rappresentanti delle forze politiche: dal Pd a Forza Italia, da Scelta Civica al Nuovo Centrodestra. C’è anche la Lega, con Sergio Divina. Ma sul palco non si sono visti esponenti del Movimento 5 Stelle.

La manifestazione affonda le proprie radici nel 1948. Per celebrare il secondo anniversario della Repubblica, in piazza Venezia vennero schierati nove reggimenti dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, dei Carabinieri insieme con i bersaglieri del 3° reggimento, le artiglierie, i carri armati ed i militari a cavallo. "Negli anni - ricordano alla Difesa - la manifestazione ha subito diversi mutamenti ed è stata anche sospesa". Dal 2001, però, è nuovamente tornata su via dei Fori Imperiali. Nel 1949, anno dell’ingresso dell’Italia nella Nato, se ne svolsero dieci contemporaneamente in altrettante città, tra cui Pordenone, Latina e L’Aquila. Nel 1950, invece, per la prima volta la sfilata fu inserita nel protocollo delle celebrazioni per la Festa della Repubblica e, nel 1961, centenario dell’Unità d’Italia, si svolse anche a Torino e Firenze, prime capitali dell’Italia unita.

In serata le parole del Capo dello Stato, che ha parlato di una giornata "di grande soddisfazione, di grande respiro e rinnovata

speranza per il futuro". Oggi, ha detto Napolitano dal Quirinale, "c'era veramente una folla che non avevo mai visto. Una grande serenità, un popolo sorridente e, nonostante le difficoltà e le sofferenze per molti, fiducioso".

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