Il Comune di Pavia a guida Pd vuole "alfabetizzare" i bimbi con la favola dei conigli gay

L'amministrazione stringe una collaborazione con un'associazione Lgbt per portare nelle scuole elementari l'ideologia gender. Ma gli istituti non hanno aderiscono

Il Comune di Pavia a guida Pd vuole "alfabetizzare" i bimbi con la favola dei conigli gay
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"Marlon Bundo è il coniglio gay domestico di Mike Pence, vicepresidente USA noto, tra l’altro, per le sue posizioni omofobe. La tenera bestiolina è innamorata, ma di chi? Di un altro coniglio gay, Wesley". Inizia così la sinossi del libro illustrato “Marlon Bundo”, entrato nelle scuole primarie di Pavia"per scoprire che la diversità non esiste".

I fan della teoria gender colpiscono ancora nell’ambito di un progetto intitolato “Far bene, star bene” contro le discriminazioni perché “non importa se ami una coniglietta o un coniglietto”. Si tratta di un percorso composto da 50 laboratori che è nato attraverso una collaborazione con l’associazione Coming Out, fondata da Nicolò Angelini, presidente dell’Arcigay Pavia Coming Out dal 2015. Uno dei primi a denunciare l'accaduto è stato il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, già vicesindaco leghista di Pavia che ha definito il progetto una “deriva ideologica” e ha aggiunto: “La scelta delle scuole di Pavia di non aderire ai corsi sull’identità di genere rappresenta una vittoria del buon senso e della saggezza di dirigenti e famiglie, contro l’ideologia che l’Amministrazione comunale ha provato a imporre. Spero che - ha concluso Centinaio - il sindaco Lissia impari la lezione e d’ora in avanti dimostri più attenzione nei confronti delle diverse sensibilità dei suoi concittadini".

Gli istituti comprensivi di Pavia, infatti, non hanno aderito al progetto "Circa il progetto proposto dal Comune di Pavia alle scuole del proprio territorio, riguardante anche tematiche relative all'orientamento sessuale delle persone, - spiega Luciana Volta, direttrice dell' Ufficio Scolastico Regionale (Usr) per la Lombardia - ho compiuto una prima verifica presso le scuole dalla quale non risulta che gli Istituti Comprensivi di Pavia abbiano aderito ai percorsi oggetto della polemica in corso, quelli su Orientamento sessuale e identità di genere". Volta ha aggiunto: "Inoltre, si è avviata una rilevazione formale presso tutte le scuole pavesi (primo e secondo ciclo istruzione) e lunedì si conosceranno i risultati."

Sulla vicenda è intervenuto su X anche il leader della Lega Matteo Salvini che ha scritto: "Chiunque deve sempre essere libero di amare chi vuole". E, poi, ha aggiunto:"Questo però non significa che i bimbi debbano essere indottrinati con pericolose derive ideologiche woke da parte di chi vorrebbe diffondere la fluidità di genere. Giù le mani dai bambini. Conto che venga fatta presto chiarezza su quanto successo a Pavia". E proprio a Salvini si è rivolto Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, per chiedere di portare la libertà educativa in Consiglio Ministri "adottando tutte le misure urgenti necessarie a impedire questo continuo indottrinamento ideologico nelle scuole dei nostri figli" e ha annunciato per il prossimo 19 febbraio una conferenza stampa davanti al Parlamento per presentare una grande mobilitazione popolare contro la diffusione della teoria gender a scuola "nella quale saranno ricordate tutte le dichiarazioni fatte in merito negli anni dai leader del centrodestra e che non hanno ancora trovato attuazione politica".

Il leghista Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura alla Camera, ha invece posto l'accento sull'"intervista agghiacciante" rilasciata a Mattinmo5 da Cecilia Bettini, presidente dell'associazione Coming out, che ha avuto dal Comune di Pavia"l'incarico di 'alfabetizzare' all'ideologia gender i bimbi delle elementari". Sasso ha, quindi, denunciato, "il tentativo subdolo di insinuarsi nelle classi delle scuole statali da parte degli esponenti Lgbt" che usano sempre gli stessi ingredianti: "Superamento dei generi, induzione alla confusione sessuale di bimbi di 6 anni, fluidità di genere". E ha aggiunto: "Fumetti accattivanti per attirare l'attenzione dei bambini, il pupazzetto Olaf per raccontare favolette LGBT e 'normalizzarnè le tematiche, il sempreverde cavallo di Troia della lotta alle discriminazioni per nascondere derive ideologiche".

Sasso dice basta a tutto questo e ricorda che progetti di questo tipo non possono essere portati avanti senza il consenso dei genitori e se non sono stati approvati nel piano triennale dell'offerta formativa perché " basta il dissenso di un solo genitore" per bloccare queste iniziative.

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