Peggiorano i numeri della Sanità pubblica: sono 14 le regioni in crisi, rosso di 1,4 miliardi

Nel 2022 disavanzo quasi doppio rispetto al 2020. Anche il Nord in deficit

Peggiorano i numeri della Sanità pubblica: sono 14 le regioni in crisi, rosso di 1,4 miliardi
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Come sia possibile non si sa, visto che i cittadini sono continuamente vessati dalle tasse, eppure, secondo il rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti, cresce il numero di Regioni nelle quali la sanità produce un rosso di bilancio che in tutto, nel 2022, vale ben 1,4 miliardi. Una crescita costante, dagli 800 milioni del 2020 ai 1.025 milioni di disavanzo del 2021. I presidenti di 14 realtà locali sono stati così costretti ad utilizzare altre risorse per chiudere il buco. Quelli che ci sono riusciti. In alcuni casi, invece, i conti devono essere ancora colmati. «Il risultato di esercizio è in netto peggioramento. Le perdite crescono, passando da 1,025 miliardi di disavanzo del 2021 a poco meno di 1,47 miliardi (erano 800 milioni nel 2020)», spiegano i magistrati contabili. Sulla lettura dei risultati dell'anno, si spiega nel rapporto, incidono poi due fenomeni in particolare: la considerazione nelle entrate dei ripiani dei disavanzi a carico delle aziende produttrici di dispositivi medici, relative al quadriennio 2015-2018, e le modalità di riconoscimento della mobilità sanitaria. Il peggioramento dei risultati riguarda sia le Regioni sottoposte a piani di rientro che le altre. «La variazione è più marcata nelle prime, che vedono crescere le perdite (prima delle coperture ulteriori) da 115 milioni ad oltre 410 milioni. Le altre regioni registrano nell'esercizio una crescita più limitata, ma su livelli assoluti maggiori (dai 910 milioni del 2021 a 1.060 milioni)», spiegano i giudici di Viale Mazzini. «Il peggioramento dei conti è da ricondurre soprattutto alle Regioni a statuto ordinario del Nord, che passano da un avanzo di 40 milioni del 2021 a un disavanzo di circa 178 milioni: un andamento essenzialmente dovuto a Piemonte, Liguria ed Emilia che presentano un disavanzo di 186 milioni. Cresce di 150 milioni il disavanzo delle regioni del Centro: in miglioramento il risultato della Toscana, è il Lazio a presentare il peggioramento più marcato», si legge nella relazione. Sono, invece, le regioni del Mezzogiorno a presentare nel complesso il risultato migliore. «Si tratta tuttavia - si precisa - del risultato di andamenti diversi: il risultato della Calabria dovuto al miglioramento del saldo mobilità connesso al blocco dell'assistenza fuori regione del 2020, compensa le perdite riferibili al Molise e alla Puglia. Quanto alle regioni a statuto speciale del Nord le loro perdite crescono del 7%. Le perdite di quelle al Sud passano da 179 milioni del 2021 a 376,2 milioni del 2022, «un peggioramento riconducibile essenzialmente al risultato della regione Sicilia».

Da notare che la Corte dei conti sostiene che i fondi del Pnrr per la sanità non siano stati ancora spesi (avanzamento all'1%). Evidentemente, anche questo risultato, è figlio della cattiva eredità del malgoverno di M5s e Pd.

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