Niente da fare per la Fiat: a decidere chi deve essere assunto negli stabilimenti italiani della casa automobilistica non è il Lingotto, non è un direttore del personale, ma i magistrati che hanno respinto il ricorso dell'azienda e hanno imposto l'assunzione di 145 operai a Pomigliano D'Arco (Napoli). Operai che sono iscritti alla Fiom: il sindacato dei metalmeccanici Cgil aveva già vinto in primo grado la sua battaglia contro i vertici Fiat e ora si vede dare ragione anche dalla Corte d'appello.
Il sindacato di Maurizio Landini ha infatti fatto causa all'azienda sulla base di una normativa specifica del 2003 che recepisce direttive europee sulle discriminazioni: su 2093 assunizoni nello stabilimento campano, nessuno risultava iscritto alla Fiom. "Una buona notizia", secondo la leader della Cgil, Susanna Camusso. "Si tratta della terza condanna", afferma la Fiom, che considera anche l'altro ricorso presentato da Fiat, che aveva chiesto la sospensione della sentenza per evitare che l'obbligo di assumere 145 lavoratori Fiom fosse immediatamente esecutivo. Il rischio, vista la crisi del settore auto, è che l'azienda licenzi gli operai già assunti per integrare quelli tesserati.
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