Continua a crescere - inesorabile - il fronte di chi chiede a gran voce un rimpasto di governo. Dopo gli alfaniani, in pressing su Enrico Letta ora ci sono gli stessi democratici, con i cuperliani che vogliono un nuovo esecutivo e i renziani che potrebbero non accontentarsi di qualche ministero, ma che starebbero spingendo per un avvicendamento sulla poltrona di premier.
Così, mentre al Nazareno si svolge la consueta riunione della segreteria e alla vigilia della direzione Pd, le voci di cambiamenti a Palazzo Chigi si fanno più insistenti. Come racconta Repubblica, una possibile accelerazione potrebbe arrivare dopo che la Camera avrà approvato la legge elettorale. Solo allora potrebbe essere chiesta una nuova verifica di governo che potrebbe portare a un nuovo esecutivo guidato da Matteo Renzi o persino alle elezioni anticipate. A nulla valgono le rassicurazioni del segretario Pd, che fin dal giorno della sua nomina ribadisce il suo sostegno al premier, forse anche per paura di essere "bruciato" in un governo di coalizione, e che continua a preferire altri temi, come le riforme istituzionali e il piano per il lavoro.
Intanto a Palazzo Chigi Enrico Letta ha incontrato capigruppo di maggioranza. Sul tavolo, ufficialmente, c'erano i decreti all'aesame del Parlamento, ma Lorenzo Dellai (Popolari per l'Italia) ha rivelato che "si è evocata, mi pare da parte di tutti, la necessità che rapidamente il presidente del Consiglio chiuda una verifica politica di governo".
Un'opzione messa in conto anche dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi (Ncd), secondo cui "se serve un Letta bis si faccia e se c'è da coinvolgere Renzi si coinvolga, ma non si vada avanti così". "Il governo ha senso se si fanno le cose e se si danno risposte alla crisi", ha detto a Radio Anch'io.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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