Letta saluta l'Italia

Il governo del tradimento è ufficialmente morto e un bis è assai improbabile. Tra 15 giorni potrebbe esserci la staffetta con Renzi

Letta saluta l'Italia

Enrico Letta saluta l'Italia. L'ha fatto fisicamente da Sochi, dove è volato per omaggiare gli atleti italiani che partecipano alle Olimpiadi invernali inaugurate ieri, lo sta per fare politicamente al rientro a Roma. Il governo del tradimento è ufficialmente morto e un bis è assai improbabile. Tutto lascia pensare che tocchi a Renzi prendere il comando delle operazioni. Per la terza volta consecutiva ci troveremmo con un premier non scelto dagli italiani nelle urne, il che non è il massimo della democrazia. Ma di meglio, o in alternativa, lo sciagurato panorama politico italiano non offre. Anche perché con un Berlusconi tornato in grande forma, la sinistra (Renzi compreso) di andare a votare non ha nessuna intenzione. Una sconfitta, più che possibile secondo i sondaggi, sarebbe tombale.

Se Renzi deve essere, che sia. Ma almeno il tutto avvenga velocemente per evitare ulteriori umiliazioni agli italiani. I problemi potrebbero venire solo dalla guerriglia interna alla sinistra e dalla resistenza di Letta a prendere atto del fallimento. Perché Forza Italia - che pure è e resterebbe all'opposizione - avrebbe già dato un sostanziale via libera alla staffetta. Garantendo a Renzi lealtà sull'impegno preso da Berlusconi per avviare riforme condivise. Insomma, la pacificazione nazionale promessa invano da Napolitano e Letta, Berlusconi e la nuova sinistra se la prendono con la forza, quella del buon senso e quella dei numeri parlamentari.
Non più quindi un governicchio figlio dell'imbroglio ma un vero governo, salvo incidenti di percorso sempre possibili, di legislatura. Sanando pure un'altra anomalia tutta italiana e foriera di sole sciagure. E cioè che il leader del partito di maggioranza non coincida con chi si prende la responsabilità di governare.

Finalmente si passa dal dogma della «stabilità» (una truffa per allocchi inventata dal trio Napolitano-Letta-Alfano per blindarsi al potere) a quello

dell'efficienza. Che in politica è parola eccessiva ma dovendo scegliere non abbiamo dubbi. Prepariamoci pure a ballare (con Renzi e Berlusconi in plancia nulla è scontato). Ma per provare a crescere, non per prepararsi a morire.

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