La Schlein, Zinga promosso, la nuova corrente di Bonaccini: nel Pd volano i coltelli

La sostituzione di Gianni Cuperlo dalla presidenza della Fondazione dem con il governatore del Lazio ha fatto salire la tensione nel partito proprio nel giorno in cui la minoranza si è riunita a Cesena

La Schlein, Zinga promosso, la nuova corrente di Bonaccini: nel Pd volano i coltelli
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La scelta di Elly Schlein di nominare Nicola Zingaretti come nuovo presidente della Fondazione del Partito Democratico ha fatto storcere il naso a molti tra i dem. In primis a Gianni Cuperlo, a cui l'ex governatore del Lazio ha soffiato il posto: l'ex candidato alle ultime primarie del Pd viene descritto come fosse molto stupito e dispiaciuto per il suo avvicendamento. Lui, che è sempre stato storicamente molto diplomatico nelle reazioni pubbliche, ha preferito anche questa volta non commentare, ma chi gli è più vicino si dice sicuro che Cuperlo sarebbe ben volentieri andato avanti in questo suo ruolo.

Anche perché l'ultimo segretario della Fgci (Federazione Giovanile Comunista Italiana) era stato scelto al vertice della fondazione appena istituita proprio da Zingaretti, per quanto fin dall'inizio sia sempre rimasta con zero dipendenti e zero budget. Dopo la conferma che aveva ricevuto alla segreteria di Enrico Letta, ora Cuperlo è stato spodestato e - tra i sostenitori del deputato triestino - circola una battuta maliziosa su Zingaretti e Schlein: "Ma la segretaria ha affidato la Fondazione Pd al leader che si dimise dicendo peste e corna del partito, che si parlava solo di poltrone?". Probabilmente deputato triestino è stato fatto pagare il fuoco amico nel corso delle primarie. Aveva osato contrapporsi alla candidatura del "nuovo che avanza": ovvero lei stessa.

In effetti un paio di anni fa, il fratello dell'attore che interpreta il commissario Montalbano era stato durissimo contro il partito che aveva guidato per 24 mesi: "Mi vergogno che nel Pd da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c'è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni". Ma tutto questo, con l’approdo al vertice del Nazareno della Schlein, viene tutto dimenticato.

Nel giro di nove mesi, Nicola Zingaretti è passato da presidente della Regione Lazio, a deputato e adesso pure al vertice del Nazareno; inoltre non è assolutamente da escludere che possa essere candidato alle Europee come capolista nel Lazio. In tutto questo non è passata per niente inosservata l'intervista rilasciata dalla segretaria al Corriere della Sera a proposito dell'evento di Cesena che ha riunito la minoranza interna dem. "Stefano ha garantito che non sarà una corrente". Un invito (o un avvertimento a seconda dei punti di vista) al governatore dell'Emilia-Romagna quasi a dire: "Attento a come ti muovi Bonaccini, perché un altro al tuo posto come presidente del Pd lo trovo in brevissimo tempo".

Bonaccini questa mattina ha confermato di non volere formare "correnti per spartirsi i ruoli di potere", ma la sua kermesse - che ha riunito la minoranza del partito - è solo la prima di una lunga serie. Del resto le vendette incrociate sono sempre state il pane quotidiano per il Partito Democratico.

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