Quando i Democratici volevano raddoppiare i soldi pubblici ai partiti

L'anno scorso il pd Ugo Sposetti, ex cassiere dei Ds, ha presentato una proposta di legge per finanziare anche le fondazioni dei partiti raddoppiando così i rimborsi

Quando i Democratici volevano raddoppiare i soldi pubblici ai partiti

Adesso è un assalto bipartisan. Adesso è un accorato grido contro i riborsi elettorali che gonfiano le tasche ai partiti. Adesso è una corsa a sforbiciare la pioggia di soldi che ogni anno finiscono nelle tasche dei tesorieri. Ma un anno fa? Nel 2011, quando i casi Belsito e Lusi erano ancora lontani dai riflettori dei media, in parlamento si brigava per raddoppiare i gettiti sonanti per oliare gli ingranaggi dei partiti. E a organizzare la leva finanziaria ci pensava proprio quel Partito democratico che oggi accusa la Lega Nord, depreca l'andazzo capitolino e chiede immediate riforme.

È tutta una farsa. Il vice presidente del Senato Vannino Chiti si sbraccia per chiedere regole di "trasparenza" nel finanziamento pubblico ai partiti e anche la riduzione dei rimborsi. Il pd Pierluigi Castagnetti fa eco spiegando che i rimborsi elettorali ai partiti "vanno dimezzati perché non si può non tenere conto del momento di sacrifici che coinvolgono tutti gli italiani e del clima di estraneità alla politica che sta dilagando". A trarre le somme è il leader pd PierLuigi Bersani che auspica di ridurre "drasticamente" le quote dei rimborsi elettorali prevedendo che "lo Stato provveda solo a garanzia delle risorse base per la sopravvivenza dei partiti". Ma nel 2011 turava tutt'altra aria. A spulciare la prova della grande farsa democratica ci ha pensato Daw Blog raccontando come, in tempi non sospetti, la commissione Affari costituzionali a Montecitorio abbia discusso un progetto di legge per raddoppiare il finanziamento ai partito. Giusto, giusto un anno fa. Il primo firmatario del progetto di legge? Il democratico Ugo Sposetti, appunto.

Come fa notare Daw Blog, il progetta di legge presentata dall'ex tesoriere dei Ds ha subito fatto gola a tutti. Tanto che sono state apposte firme bipartisan. Dal Pd al Pdl, dai centristi dell’Udc ai dipietristi.

Tutti d'accordo a raddoppiare i rimborsi finanziando anche le fondazioni dei partiti. Non appena gli scandali hanno iniziato a moltiplicarsi e i deputati si sono accorto della "crescente attenzione dell’opinione pubblica", ecco che è stata invertita la rotta.

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