Settecentocinquantamila euro pagati con soldi pubblici per ottenere l’esclusiva-per tre anni - dei servizi giornalistici dedicati al Meeting di Rimini. Cioè, un accordo offerto dalla Rai per filmare dibattiti o ottenere interviste con Roberto Formigoni, Maurizio Lupi o con chiunque - e sono tantissimi e importantissimi - tra politici, imprenditori e personaggi passi per la manifestazione estiva organizzata da Comunione e liberazione. La vicenda (raccontata per primo da Il Fatto quotidiano ) ha sollevato non poche perplessità tanto che prima il Presidente della commissione parlamentare di Vigilanza, il grillino Roberto Fico, e poi, nei giorni scorsi, il senatore di Forza Italia e membro della medesima commissione Augusto Minzolini, hanno chiesto delucidazioni e presentato interrogazioni parlamentari. In sostanza, entrambi si chiedono che bisogno ci sia di spendere tali somme per avere l’esclusiva di una manifestazione che sarà pure molto importante, ma che si può tranquillamente seguire con i servizi giornalistici normali come è stato sempre fatto. Soprattutto perché è difficile immaginare una valanga di spettatori che si precipitino a guardare le immagini in arrivo da Rimini: solo un ritorno alto di interesse e di ascolti potrebbe giustificare, infatti, un’operazione simile. Minzolini sottolinea che «l’esclusiva si chiede per eventi giganteschi come i Mondiali o le Olimpiadi. Nel caso del Meeting- se l’accordo venisse confermato - si tratterebbe in realtà di una sponsorizzazione a una precisa area culturale- politica, nonostante i continui proclami di indipendenza dalla politica medesima fatti dai vertici della Rai. Anzi sarebbe la tv pubblica a fare politica direttamente. E tra l’altro verso l’area di riferimento che sta sostenendo il governo Letta».
In Rai sifa notare che l’accordo non è ancora definitivo e si attendono le osservazioni della commissione di Vigilanza per prendere una decisione finale. Così Fico ha chiesto ai vertici Rai «quali sono le ragioni che hanno portato l’azienda a presentare questo tipo di offerta agli organizzatori dell’evento che fa capo a Cl. Se il contratto già esistesse - ha aggiunto - sarebbe da stracciare. È assurdo che vengano stanziati soldi pubblici per seguire eventi di questo genere. Allora anche i partiti o le associazioni di categoria potrebbero richiedere di essere pagati per garantire il libero accesso ai giornalisti per le loro convention. È un nonsense , l’ennesimo». Ha chiesto, invece, Minzolini alla commissione di Vigilanza: «Vista la tipologia di tale accordo e anche al fine di chiarire i presupposti di tale negoziazione tenuto conto del diritto/dovere del servizio pubblico radiotelevisivo in materia di pluralismo dell’informazione, riterrei utile conoscere se risponda al vero quanto riportato dalle agenzie di stampa, sia con riferimento alla effettiva conclusione dell’accordo da parte del procuratore competente sia in relazione all’importo previsto ». I vertici della tv pubblica hanno risposto che l’accordo (che viene gestito da Costanza Esclapon, direttore della comunicazione e delle relazione esterne) comporta la creazione di uno stand dentro il padiglione fieristico di Rimini dove si svolge il Meeting: in questo spazio potrebbero essere ospitati e intervistati più agevolmente i vari personaggi. Inoltre si fa notare che da quella manifestazione sono passati e passano ospiti di grande calibro, da Papa Giovanni Paolo II al Dalai Lama a Madre Teresa di Calcutta, da Niki Lauda a Dino Meneghin. Insomma, incontri di grande interesse per il pubblico. Che, però, si possono ottenere pure senza pagare in anticipo un «tendone» apposito, a meno che i grandi della politica, dello sport, dello spettacolo e della cultura si rifiutino di parlare sotto il sole... Se ne parlerà domani in commissione Vigilanza.
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