"Domani vado a cercare di convincere qualcuno che ha votato per Bersani". Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, nel post-primarie è ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa, insieme al segretario Pierluigi Bersani.
Renzi: "A caccia degli elettori di Bersani e Vendola"
Parla di un partito che ha bisogno di rinnovarsi, per vedere "come saranno i prossimi venti" anni. E torna sul consueto tema della rottamazione: "Io qualche vecchia gloria la manderei in tribuna e cambierei anche lo schema tattico". La metafora sul calcio funziona: "Con Bersani abbiamo idee diverse come allenatori".
In vista del ballottaggio, il sindaco cerca di accaparrarsi ulteriori voti. L'idea di dover battere il segretario del suo partito non lo spaventa. "È accaduto anche in Francia". Il riferimento è alla vittoria di François Hollande. Quello di domenica sarà "un referendum sul futuro, su idee diverse sul futuro", che "in ogni caso" porterà a un partito diverso.
Renzi non si dà per vinto: "Andremo a stanare gli elettori di Bersani e di Vendola". Il governatore della Puglia? "Non credo che sia il custode dei suoi voti".
Bersani: "A Monti non conviene candidarsi"
Tocca poi al segretario del partito. Pier Luigi Bersani. Rimarca di avere voluto fortemente il ballottaggio e in un guizzo di rara simpatia sottolinea: "Noi stiamo facendo le primarie per il candidato premier del centrosinistra, non siamo qui a pettinare le bambole...".
Una battuta la dedica all'attuale premier, Mario Monti, e al suo eventuale ingresso in politica, dopo la parentesi tecnica. "Dopo di che ho sempre detto che nel futuro sarà prezioso per il Paese. Mettersi nella mischia non conviene nè a lui ne all’Italia. Farà come riterrà, noi gli garantiamo lealtà fino alla fine della vicenda, non deve aspettarsi scherzi ma diremo le cose che non vanno e che faremmo diversamente". Nel frattempo "non possiamo accettare che ogni sei mesi arrivi uno schiaffo alla scuola". E una a Di Pietro. L'Italia dei Valori? "Voglio dire con chiarezza: può proprio essere che tocchi a noi e stavolta non ci possono essere equivoci. Gli attacchi a Monti e a Napolitano sono legittimi ma rientrano in un altro orizzonte rispetto alla sfida del governo"
Il segretario parla anche del suo futuro politico: "Continuerei a fare fino al congresso il segretario del Pd". "C’è il congresso l’anno prossimo e ci sono le primarie anche lì". E del suo passato. Il socialismo? "Mi emoziono sempre un pò quando parlo di radici.
Socialistà è la più antica parola della politica italiana, assieme a popolarismo cattolico. Solidarietà destino comune, il fatto che non ci si salvi da soli: è un’idea non egoistica, modernissima e utilissima in una società dove c’è troppa disuguaglianza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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