Merkel, Bce e Bankitalia in campo: è già iniziato il pressing su Renzi

Dopo il pizzino di Rehn anche Draghi e Visco avvertono: "Sa bene cosa deve essere fatto...". Telefonata con la Merkel

Merkel, Bce e Bankitalia in campo: è già iniziato il pressing su Renzi

"Nella mia esperienza di amministratore le tasse le ho sempre ridotte. Niente promesse, ma ci proveremo". È la prima domenica di lavoro all'indomani del giuramento al Quirinale e già Matteo Renzi si lancia in promesse che sicuramente non manterrà. Ai suoi due predecessori, Mario Monti e Enrico Letta, non è andata bene: non solo non hanno ridotto la pressione fiscale, ma si sono addirittura inventati nuovi balzelli. Il neo premier vuole infondere speranza. E così inizia la giornata con un tweet #buonadomenica. Noi, però, non vogliamo fare la fine di Letta che è stato illuso e tradito con un tweet che passerà alla storia: #enricostaisereno. Per questo al nuovo presidente del Consiglio, che da subito ha dato i primi segnali inquietanti, rispondiamo con un altro tweet #matteononstiamosereni.

Renzi si lascia già a andare a promesse che sono fumo negli occhi. Sul taglio delle tasse si sono incartati sia Monti e Letta. A dispetto delle promesse fatte al momento di insediarsi a Palazzo Chigi, si sono fatti entrambi prendere la mano. Tanto da inventarsi nuove sigle (vedi Imu e Tasi, per fare un esempio) per stangare gli italiani. Bisogna andare indietro al governo Berlusconi per trovare un effettivo taglio della pressione fiscale. Come annunciato in campagna elettorale, il Cavaliere aveva infatti cancellato l'Ici, l'odiosa imposta sulla casa. Balzello poi reintrodotto da Monti. Adesso anche Renzi si è messo al lavoro per ridurre le tasse. Dice di averlo sempre fatto, quando si trovava in Provincia e poi in Comune. Dice che partirà da Irpef e Irap. Dice ancora: "Non annunci spot, ma visione alta e concretezza da sindaci". Eppure al suo sottosegretario Graziano Delrio basta che Lucia Annunziata gli metta davanti un microfono per iniziare a cantare annunciando che presto sarà inasprita la tassazione delle rendite finanziarie. Andranno a mettere mano anche sui Bot.

I primi, inquietanti segnali sono già nell'aria. Non c'è da sperare niente di buono. L'oscuro messaggio lanciato ieri dal commissario agli Affari economici Olli Rehn al neo ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan fa venire la pelle d'oca. "Il nuovo ministro dell’Economia sa cosa deve essere fatto", ha detto dal G20 di Sydney. Non gliel'ha detto in faccia: ha aspettato che Padoan salisse sull'aereo per Roma per concedere una battuta tranchant all'agenzia Bloomberg. Lo stesso hanno fatto oggi il governatore della Bce Mario Draghi e il numero uno della Banca d'Italia Ignazio Visco rivolgendosi direttamente a Renzi: "Sono in molti a sapere cosa fare...".

La perentorietà dei moniti, il tempismo spiazzante e le precedenti intromissioni di Bruxelles ci fanno temere che le nuove tasse sulle rendite finanziarie possano essere solo l'inizio. Non a caso proprio oggi pomeriggio si è fatta sentire al telefono anche la cancelliera tedesca Angela Merkel.

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