L'Italia ha aggiornato la lista dei Paesi sicuri, ossia quelli verso i quali è possibile rimpatriare i migranti che arrivano irregolarmente nel nostro Paese. La lista è stata prevista dall'articolo 2-bis del decreto legislativo 28 gennaio 2008, n. 25, pubblicata in Gazzetta Ufficiale e viene periodicamente attualizzata per rispondere alle esigenze del mondo che cambia e che si evolve. La lista ora comprende anche Bangladesh, Camerun, Colombia, Egitto, Perù e Sri Lanka. È fondamentale soprattutto l'inserimento del Bangladesh, a fronte di un aumento esponenziale degli arrivi di migranti irregolari da questo Paese nell'arco di pochi anni.
"È un ulteriore passo fondamentale nel percorso di realizzazione delle nostre politiche migratorie. Incrementare i Paesi che hanno le caratteristiche per essere considerati sicuri, infatti dà la possibilità di effettuare più rapidamente e in maniera più semplice le procedure di rimpatrio", ha spiegato Sara Kelany, deputata e responsabile del dipartimento Immigrazione di Fratelli d'Italia. "Le politiche migratorie intraprese da questo governo tendono tanto alla protezione delle frontiere, quanto all’aumento dei rimpatri dei migranti irregolari, che troppo spesso sono stati tenuti in stallo da una sinistra che riteneva più semplice trattenere sul suolo italiano senza governare il fenomeno", ha aggiunto, sottolineando che con questo provvedimento si stringono ulteriormente le maglie contro l'illegalità. Gli accordi bilaterali, una normativa più chiara e con meno scappatoie e maggiore facilità di rimpatrio è la chiave per fermare il traffico irregolare.
Il percorso per arrivare in Italia dal sud-est asiatico non è semplice, perché richiede l'ottenimento del visto turistico per il transito nei Paesi di scalo, che sono spesso quelli della penisola arabica. Da qui, poi, i bengalesi si spostano verso la Libia e il tutto avviene mediante voli aerei regolarmente acquistati e fruiti grazie ai documenti in regola. Una volta in Libia, i migranti hanno due soluzioni davanti a sé: la maggior parte restano nel Paese e attendono le migliori condizioni per salire sui barconi illegali in direzione dell'Italia, altri proseguono il viaggio in direzione della Tunisia, sempre per salire a bordo dei barchini irregolari. Ci sono testimonianze video di migranti bengalesi che, una volta a bordo delle carrette del mare, strappano i propri passaporti e li gettano in mare aperto, per rendere difficoltose le operazioni di riconoscimento in Italia.
Il nostro Paese ha già ottenuto delle strette sull'ottenimento dei visti turistici nei Paesi di transito grazie agli accordi internazionali e ora l'inserimento nella lista dei Paesi sicuri agevolerà il rimpatrio.
Bangladesh, Camerun, Colombia, Egitto, Perù e Sri Lanka si aggiungono a: Albania, Algeria, Bosnia, Capo Vede, Costa D'Avorio, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Nigeria, Senegal, Serbia e Tunisia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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