Il leghista Francesco Bruzzone, esponente del Carroccio in Liguria, risponde per le rime alla provocazione lanciata alcuni giorni fa dall'ex capo sardina Mattia Santori, arrivato a fare improponibili paragoni fra il pesto alla genovese e la cannabis. Bruzzone si è presentato in Camera dei Deputati con un piccolo barattolo di pesto e ha sostanzialmente ribattuto che è molto meglio mangiare un buon piatto di pasta arricchita dal famoso condimento ligure piuttosto che consumare cannabis.
La provocazione di Santori
La scorsa settimana Mattia Santori, oggi consigliere comunale del Pd a Bologna, si era presentato in sede di consiglio portando con sé un vasetto di pesto e uno di infiorescenze di canapa. Il suo intervento era stato una vera e propria provocazione. "Entrambe le aziende che producono questi vasetti possiedono la partita Iva, pagano le tasse e i dipendenti, rischiano capitale proprio. Entrambe sono energivore, pagano le bollette e si misurano con il mercato internazionale", aveva dichiarato, come riportato da BolognaToday. "Entrambi i prodotti contengono rischi per la salute: il pesto può contenere tracce di frutta con guscio, che per le persone allergiche può essere mortale, come gli zuccheri per le persone diabetiche. Ma possono avere benefici per la salute: il pesto perché fa parte di una dieta equilibrata e il Cbd per suoi riconosciuti effetti analgesici, antinfiammatori e antiepilettici".
I due prodotti, dunque, messi a confronto, cosa che ha comprensibilmente fatto storcere il naso ai genovesi, ma non solo.
La risposta della Lega
Intervenuto alla Camera, il deputato della Lega Francesco Bruzzone ha parzialmente imitato Santori, mostrando ai colleghi politici un vasetto di pesto. Il suo messaggio, però, è stato completamente diverso e decisamente piccato. "Vorrei denunciare un fatto", ha esordito, "qualche giorno fa Mattia Santori, che è un consigliere comunale di Bologna del Partito Democratico, si è presentato in Consiglio comunale con un vasetto di pesto alla genovese e uno di cannabis. L'esponente del Pd ha paragonato il pesto a una droga, alla cannabis. Ha detto che il pesto è come la cannabis", ha dichiarato, infervorandosi.
"Noi liguri ci sentiamo offesi rispetto a questo tipo di affermazione", ha continuato Bruzzone, riportando lo stato d'animo dei suoi concittadini. "I liguri mangiano il pesto e non sono dei drogati! Dichiarazioni vergognose, dalle quali il suo partito non si è dissociato, né quello ligure, né quello emiliano! Il segretario del Pd non si è dissociato, non ha detto nulla!". "Invito tutti quelli che ci ascoltano", ha concluso il rappresentante della Lega, "a capire che questa è una cosa non buona.
Invito tutti a mangiare più pesto, e a farsi meno canne! Comunque state tranquilli, che noi liguri il pesto continueremo a mangiarlo".Francesco Bruzzone ha concluso il suo intervento con un atto simbolico, ossia portando alle labbra un po' del pesto che aveva con sé.
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