"È un risultato positivo". Anche Padellaro elogia il governo sul caso Zaki

Ricci, sindaco del Pd, sminuisce l'operato dell'esecutivo: "Non esagererei, piedi a terra". Ma il giornalista de Il Fatto Quotidiano si schiera col governo: "Non ci si può girare attorno, ha lavorato bene il ministero degli Esteri"

"È un risultato positivo". Anche Padellaro elogia il governo sul caso Zaki
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La grazia concessa a Patrick Zaki è indubbiamente una notizia che dall'Italia è stata accolta con grande entusiasmo. Un risultato a cui si è arrivati grazie alla forza del sistema del nostro Paese - tra il lavoro di istituzioni, Intelligence e movimenti di solidarietà - che ancora una volta ha saputo dimostrare la propria efficacia. Il governo ha rivendicato il suo operato, mentre una certa parte dell'opposizione ha subito voluto sminuire l'azione dell'esecutivo come se fosse una mezza vittoria perché il caso Giulio Regeni resta ancora irrisolto. Ma a riconoscere i meriti dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni è stato inaspettatamente Antonio Padellaro, che ne ha preso le difese e ne ha elogiato il traguardo.

Il giornalista de Il Fatto Quotidiano, intervenuto nel corso dell'ultima puntata di Controcorrente su Rete 4, non ci ha girato attorno: non ha usato mezzi termini, è andato dritto al punto e di fatto ha smentito quella strana teoria che la sinistra da ieri pomeriggio sta portando avanti per tentare di ridimensionare quanto portato a casa dal governo. "È certamente un risultato positivo ottenuto dal governo Meloni. Non è che ci si può girare attorno, è così. Evidentemente ha lavorato bene il ministero degli Esteri e, come dice la Meloni, anche l'Intelligence", ha affermato a chiare lettere Padellaro.

Il fronte rosso sembra infastidito. Ovviamente non per la liberazione di Zaki, ma perché l'esecutivo di centrodestra ha immediatamente posto l'attenzione sulla strategia italiana che si è rivelata vincente. E così la sinistra sta rilanciando il caso di Giulio Regeni come per "dimezzare" i meriti del governo. Tuttavia anche su questo punto Padellaro è stato nettissimo: ha indubbiamente riconosciuto che resta un'enorme ferita che è stata inferta al nostro Paese, "anche per il modo spesso infame con cui in Egitto ci si è occupati". Allo stesso tempo ha invitato a concentrarsi sulla giornata dedicata a Zaki, soffermandosi su un aspetto alla volta e auspicando che Meloni porti a casa un altro successo pure su questo fronte.

Dal suo canto Matteo Ricci si è reso protagonista di un intervento che mette bene in evidenza qual è il sentimento che si sta diffondendo a sinistra. Il sindaco di Pesaro ed esponente del Partito democratico ha frenato e ha usato toni tutt'altro che di lode a 360 gradi per quanto riguarda l'autorevolezza e la visione dimostrata: "Adesso non esagererei. È un successo, per Zaki e per tutte le persone che si sono mobilitate per lui. È una vittoria di tutti. Bene ha fatto il governo a giocare un ruolo attivo in questa dinamica". Ma ecco che puntuale si è fatta trovare la precisazione: per Ricci è troppo sostenere che la questione sia una cartina di tornasole su un successo italiano generale sulla politica estera. "Avrei molto da ridire su questo tema, a iniziare dalle questioni europee nelle quali spesso e volentieri gli alleati di Meloni sono quelli contro gli interessi dell’Italia, perché ognuno è sovranista a casa propria. Starei con i piedi per terra rispetto al ruolo della Meloni nel mondo", ha aggiunto.

In realtà il governo di centrodestra ha dimostrato di poter vantare credibilità all'estero, mettendo a tacere la narrazione catastrofista avanzata dalla sinistra nella campagna elettorale dello scorso anno.

L'area rossa sosteneva che il nostro Paese - qualora avesse vinto la coalizione di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia - sarebbe stato isolato a livello internazionale e non avrebbe avuto alcun peso determinante. Ed ecco che invece arriva la liberazione di Zaki: una gioia immensa per il giovane attivista, uno schiaffo morale per la sinistra.

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