Il gup del Tribunale di Bologna, Bruno Giangiacomo, ha accolto la richiesta di rito abbreviato per il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, indagato per falso ideologico nell’ambito dell’inchiesta su Terre emerse, la cooperativa che era guidata dal fratello di Errani, Giovanni, e che ha ricevuto un finanziamento di 1 milione di euro da viale Aldo Moro.
Il giudice ha dunque accolto la richiesta avanzata dall’avvocato difensore di Errani, Alessandro Gamberini, e contestualmente ha accolto la richiesta di giudizio abbreviato anche per gli altri due funzionari della Regione Filomena Trezzini e Valtiero Mazzotti, indagati per falso e favoreggiamento.
I due funzionari, infatti, hanno collaborato con il presidente Errani alla stesura della memoria che fu presentata spontaneamente dal numero uno della Regione in Procura per chiarire alcuni aspetti della procedura di finanziamento a Terre emerse finita sotto la lente dei pm. Il documento che ha, di fatto, poi generato l’accusa a carico di Errani.
Giangiacomo ha respinto invece la richiesta di rito abbreviato condizionato avanzata dall’avvocato di un quarto funzionario della Regione coinvolto nell’inchiesta, Aurelio Selva Casadei. Complessivamente gli indagati nell’inchiesta sono 9. Le udienze per coloro che non affronteranno il rito abbreviato sono state fissate all’inizio di febbraio.
Dieci mesi e venti giorni: sarebbe questa la richiesta al gup avanzata dalla procura di Bologna per Vasco Errani. L’udienza preliminare è ancora in corso.
E, terminate le richieste del pm, sarà la volta dei difensori, Per gli altri due imputati col rito abbreviato, i due funzionari regionali Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, l’accusa ha chiesto la pena di un anno. La sentenza del gup Bruno Giangiacomo potrebbe arrivare già in serata.
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