La rivolta del web: "In piazza 5 milioni di persone"

I fan scatenati contro le toghe lanciano l’idea di una manifestazione contro la giustizia di parte

La rivolta del web: "In piazza 5 milioni di persone"

Roma Silvio, «porta in piazza cinque milioni di persone». Il partito lo sostiene in tutte le sue anime, ma è il web, la base dei simpatizzanti, la cassa di risonanza dell'indignazione per la sentenza Mediaset di condanna a 4 anni di Berlusconi. Il popolo che era rimasto ammutolito dopo l'annuncio del Cavaliere di uscire dai giochi delle politiche, ora scuote il suo leader e, da più voci, gli propone l'azzardo: «Silvio usa la sentenza come bandiera - scrive Giò su Spazioazzurro - e riunisci 5 milioni di italiani a Milano, hanno fatto il tuo gioco, e ricorri al tribunale internazionale». «Magistrati vergognatevi! - aggiunge Luigi - anche un bambino capisce che si tratta di una sentenza politica verso il nemico Berlusconi». «L'abnormità, la illogicità e la contraddittorietà di questa pseudo-sentenza - valuta Nello de Martino - colpisce non solo il nostro presidente ma tutti gli italiani onesti che credono nella vera Giustizia».
L'idea della grande sfida di piazza è proposta anche da un frequentatore che sembra esterno al Popolo della Libertà: «Salviamo il capitano coraggioso - scrive Mami - voi del Pdl organizzate una manifestazione per difendere la verità e la libertà. Questo è lo spirito del 94. Noi stiamo con voi. Forza». E poi ci sono i tantissimi messaggi di incoraggiamento: «Mi dispiace Presidente. Per la condanna. Ingiusta e vergognosa - spiega Daniele - E per la fase politica. Il tuo amore per l'Italia meritava solo un grazie. Di cuore. Non mollare mai».

Alle otto di sera sulla pagina Facebook di Silvio Berlusconi come personaggio pubblico (non dunque personale) i commenti erano ottocentosessantacinque. Essendo la bacheca libera, hanno scritto anche i detrattori. Berlusconi o si ama o si odia. Non esistono le mezze vie. Qualcuno ha chiesto all'ex premier di «ringraziare i giudici»: «Sono stati indulgenti - riflette Libera Lai - quattro anni sono una cavolata per i reati commessi».
Ma la maggior parte dei post sulla vetrina virtuale erano messaggi di incitamento, affetto, indignazione: «Qualcuno saprebbe spiegarmi - domanda Tony Sinatra - come puntualmente da 19 anni alla vigilia di qualsiasi elezione politica iniziano i processi a Berlusconi? È veramente inspiegabile e fa pensare proprio che i magistrati ci marciano su. Sempre Forza Silvio». «La volontà di distruggere gli avversari, tipica dei comunisti, non risparmia nessuno - commenta Paolo Restaino - Si mordono anche tra di loro come cani rabbiosi, vedi cosa fanno e dicono contro Renzi che osa rompere i loro “equilibri” malati». Pino Marco Aurelio lo invita: «Silvio mi chiami e le dico la soluzione». E aggiunge il suo numero di cellulare. Alfredo Scamporrino lo prega: «Presidente, combatta ancora con noi». Su Twitter la notizia è stata rilanciata da migliaia di utenti in tutto il mondo, dal Sudamerica ai Paesi arabi.
Ma è sui siti della scuderia Pdl che si scatena l'incredulità più grande.

Come su forzasilvio.it, rimasto in piedi nonostante la decisione di Berlusconi di non correre alle prossime elezioni: «Dopo Sallusti, altra barzelletta. Sono nato libero. Mi toccherà morire comunista», scrive ironico Aldo Ghidetti.

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