Rushdie attacca la Meloni: "Cresca e sia meno infantile"

Lo scrittore ospite al Salone del Libro di Torino s'è soffermato sullo scontro tra il premier e Roberto Saviano: “I politici dovrebbero farsi la pelle un po’ più dura”

Rushdie attacca la Meloni: "Cresca e sia meno infantile"
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Salman Rushdie mette nel mirino Giorgia Meloni. In occasione del Salone internazionale del Libro di Torino, domani lo scrittore dialogherà con Roberto Saviano e si è soffermato sul contenzioso dell'autore di "Gomorra" con il primo ministro, non lesinando critiche. “A rischio mio personale devo dire che i politici dovrebbero farsi la pelle un po' più dura perché un politico al giorno d'oggi oltre ad avere grande potere ha anche molta autorità”, il commento del saggista indiano naturalizzato britannico, che ha poi rincarato la dose: la Meloni sia meno infantile”.

Rushdie ha sottolineato che oggi chi detiene il potere deve accettare le critiche, anche quando si utilizza “una brutta parola” come quella che ha usato Saviano (“bastarda”, ndr) e che gli è valsa una condanna per diffamazione. Ed ecco l’affondo: "Io a questa signora darei un consiglio quello di essere meno infantile e la inviterei a crescere". Una presa di posizione netta, una testimonianza di solidarietà al collega che lo affiancherà domani sul palco per presentare il suo nuovo libro "Coltello Meditazioni dopo un tentato assassinio" (Mondadori, 2024).

Meloni ma non solo. Nel corso della conferenza stampa al Salone del Libro, si è soffermato sulle religioni e sul loro ruolo nei conflitti, evidenziando che politicizzare la fede è un fenomeno profondamente negativo: “Non è questione di parlare di vincitori o chi stia perdendo. Non è finito nulla, tutto sta accadendo. È arrivato il momento di tenere conto della narrazione che si fa dei conflitti". A proposito del conflitto in Ucraina, lo scrittore di Mumbai ha evidenziato che Putin afferma che gli ucraini sono nazisti e un bel numero di russi credono a queste fandonie: “Anche in Medio Oriente la narrazione del conflitto tra israeliani e palestinesi si basa sulla passione, ci sono due forze contrapposte che stanno lottando per lo stesso pezzo di terra. Tutto sta nella possibilità di riconciliarsi nella narrazione, altrimenti ci sarà una guerra che non avrà fine".

Secondo Rushdie non c’è una sola religione che sta facendo danni, poiché

ci sono molte cose in ballo da questo punto di vista: “Questa politicizzazione, questo fatto che le religioni si debbano armare in tutto il mondo è fenomeno che in questo momento trovo assolutamente negativo".

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