Settimana fitta di notizie. E, ovviamente, di polemiche. Si apre con lo spoglio (lentissimo) del voto in Sardegna e si chiude con l'odio, verbale e fisico, contro le nostre forze dell'ordine. Nel mezzo c'è un po' di tutto ma il podio va soltanto ai peggiori tra i peggiori. E, quindi, partiamo come al solito dalla coda. Al terzo posto questa settimana c'è il governatore dall'insulto facile: Vincenzo De Luca. Ne combina una al giorno: strepita, schiamazza e la spara sempre più grossa pur di far parlar di sé sui giornali. È sempre stato così ma nell’ultimo mese ha davvero superato il limite: prima l'insulto (irripetibile e pesantissimo) al premier Giorgia Meloni; poi l'epiteto ("stracciarola"), sempre alla Meloni, poche ore dopo che il capo dello Stato Sergio Mattarella in persona è intervenuto per stigmatizzare quell’intollerabile turpiloquio; infine i soldi dei contribuenti usati per tappezzare la Campania di manifesti contro il governo. "Il governo Meloni tradisce il sud", si legge sotto il logo della Regione. Con quale faccia si permetta di fare uno spot simile lo sa soltanto lui. A parte le enormi panzane sparate sulle responsabilità dell’esecutivo, clamorosamente smentite ieri da una lettera del ministro Adolfo Urso, parla proprio lui che ha sprecato i fondi per finanziare la festa del caciocavallo podolico e la sagra dello scazzatiello.
Ma lasciamo De Luca alle sue bufale e passiamo al secondo posto del podio dei peggiori dove troviamo il consigliere della Regione Toscana, Silvia Noferi. Forse il suo nome non vi dirà granché ma è altamente probabile che abbiate visto in giro uno stralcio del video in cui entra a gamba tesa sulla Polizia. "È molto facile andare lì col casco, il manganello contro dei ragazzini inermi e disarmati - ha detto - le forze dell'ordine avranno pure preso degli sputi, ma io dico che forse se li sono anche meritati". Ovviamente la Noferi è una grillina e non servirebbe altro da aggiungere se non fosse che negli ultimi mesi le forze dell'ordine si sono ritrovate nell'occhio del ciclone e l'odio nei loro confronti, fomentato da una certa sinistra, è montato sempre di più. Certo, ci sono stati gli scontri a Firenze e Pisa ma ci sono state anche decine e decine di attacchi alle divise che non hanno mai destato scalpore. Gli ultimi a Torino dove gli antagonisti hanno assaltato una volante per liberare un marocchino stupratore che doveva essere rimpatriato. Per non parlare poi della sassaiola durante l’ultimo corteo pro Palestina a Milano. Se a sinistra qualcuno ne avesse scordato il significato, provi a recuperare il rispetto per è tutto il giorno in strada per garantire la sicurezza di tutti noi.
La medaglia d'oro della settimana va al centrodestra e al clamoroso autogol in Sardegna che ha consegnato la Regione alla sinistra e quel che è peggio alla grillina Alessandra Todde. Cari podisti, noi non ci facciamo alcun problema a dirlo: fossimo stati sardi non saremmo certo inciampati in questo erroraccio e il nostro voto l’avremmo dato a Paolo Truzzu. Detto questo speriamo, però, che il centrodestra possa imparare dai propri errori. Litigare sulla scelta del candidato, arrivare alle minacce e poi vendicarsi nel segreto dell'urna con il voto disgiunto non è certo la ricetta giusta per vincere. E dire che avrebbero dovuto capirlo già dopo le sconfitte alle comunali di Milano e Roma... Ora, però, l'obiettivo è tener salda la coalizione.
Ci sono appuntamenti molto importanti all’orizzonte: una manciata di regioni al voto e soprattutto le europee. E l'elettorato di centrodestra non chiede soltanto una squadra litigiosa ma un fronte compatto che lavora bene.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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