E dopo il premio per la miglior sceneggiata, arrivò la nomination per la miglior cover. Angelo Bonelli: lo avevamo lasciato disquisire sulle pietre dell’Adige in secca, lo ritroviamo a intonare Il ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano. E, mentre il leader dei Verdi se la canta a Montecitorio, all'Europarlamento continua lo show di Ilaria Salis. La maestra con il pallino delle okkupazioni è scesa in campo per difendere Rexino Arzaj detto Gino arrestato nei giorni scorsi in Francia dove si era rifugiato per sottrarsi al mandato di cattura europeo. L'accusa è di aver partecipato, insieme ad altri brutti ceffi dei centri sociali e del mondo antagonista di mezza Europa, alle aggressioni del febbraio 2023 a Budapest. Scampata già lei dalla giustizia, grazie alla provvidenziale candidatura alle europee da Avs, ora la Salis vuole salvare pure il complice dalle grinfie del "tiranno Orban" che, a suo dire calpesta così "i valori dell’antifascismo e dello stato di diritto". Per questa sceneggiata indegna si becca il terzo posto del podio dei peggiori di questa settimana. Speriamo, ad ogni modo, che tutti quelli che parteciparono a quell'altrettanto indegna caccia all'uomo paghino, ovviamente dopo un giusto processo.
Al secondo posto ci sono gli anti italiani che fino all’ultimo hanno tentato di tutto pur di boicottare la nomina di Raffaele Fitto alla vicepresidenza della Commissione europea. Fino all'ultimo minuto sono stati fatti arrivare a Ursula von der Leyen documenti per screditare la sua candidatura. L'accusa: "Non è pienamente indipendente dal governo italiano". Che le manovre siano state ordite all'estero poco stupisce. Dispiace, tuttavia, constatare ancora una volta il sostegno di Cinque Stelle e Avs e la mancata dissociazione del Pd dalla posizione dei socialisti. Tra i tanti "cospiratori" segnaliamo Marco Tarquinio che ha detto apertamente di essere tentato di "dire 'no' a questo tipo di commissione". Fortunatamente l’ultimo blitz non ha avuto effetto gli effetti desiderati. Resta l’amaro in bocca di un campo largo estremamente unito quando si tratta di tifare contro gli interessi e il bene del suo stesso Paese.
Al primo posto del podio dei peggiori c'è Corrado Augias, uno dei tanti che anche questa settimana hanno vomitato fango contro il governo Meloni. A Di Martedì, su La7, ha dato dell'ubriacone al Guardasigilli Carlo Nordio prima mimando a gesti, poi (come se non fosse già chiaro ai telespettatori) ha insistito a parole: "In alcuni momenti della giornata il ministro ha evidenti problemi". E giù a fare sorrisetti compiaciuti. Un siparietto vergognoso da cui il conduttore Giovanni Floris non ha preso le distanze. "Non ho capito – si è limitato a dire – quindi andiamo avanti". Purtroppo al peggio non c’è mai limite e così a braccetto con Augias abbiamo anche il solito Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena.
Di sproloqui quest'ultimo ne ha fatti già tanti ma questa settimana si è spinto davvero oltre paragonando Giorgia Meloni ad Adolf Hitler. Insomma, il solito triste copione a cui assistiamo da anni: il carrozzone di radical chic che invocando la libertà di espressione insultano a testa bassa chiunque non la pensi come lui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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