Sallusti, Napolitano commuta il carcere in pena pecuniaria

Il Colle firma il provvedimento: niente pena detentiva ma una pena pecuniaria di 15.325 euro

Sallusti, Napolitano commuta il carcere in pena pecuniaria

Napolitano ha deciso: niente carcere per Alessandro Sallusti. Il Presidente della Repubblica non ha concesso la grazia ma, avvalendosi delle sue prerogative previste dalla Costituzione, ha trasformato la pena detentiva in pena pecuniaria. Il Capo dello Stato ha firmato il relativo provvedimento per il direttore del Giornale, sottolineando anche la necessità di una "disciplina più equlibrata" sulla diffamazione a mezzo stampa.

La decisione - prosegue il Quirinale - nel rispettare le pronunce dell’autorità giudiziaria in applicazione dell’attuale normativa, tiene conto del parere favorevole formulato dal Ministro della Giustizia dopo l’istruttoria compiuta, con le osservazioni contrarie del Procuratore generale di Milano e il parere favorevole espresso dal magistrato di sorveglianza. Sono state anche prese in considerate le dichiarazioni già rese pubbliche dalla vittima della diffamazione (il giudice Giuseppe Cocilovo). Così come si è preso atto che il giornale su cui era stato pubblicato l’articolo giudicato diffamatorio (Libero), dopo la condanna del suo ex direttore ha riconosciuto la falsità della notizia formalizzando con la rettifica anche le scuse.

Quanto dovrà pagare

Il decreto con cui è stata concessa la commutazione della pena detentiva ancora da espiare nella corrispondente pena pecuniaria quantifica - secondo i parametri normativi indicati dall’art.135 del Codice penale - in 15.532 euro la somma che Sallusti dovrà pagare.

"Servono norme più equilibrate"

La decisione del capo dello Stato, si legge in una nota, "ha inteso ovviare a una contingente situazione di evidente delicatezza, anche nell'intento di sollecitare, nelle istituzioni e nella società, una riflessione sull'esigenza di pervenire a una disciplina più equilibrata ed efficace dei reati di diffamazione a mezzo stampa".

Sallusti: ringrazio Napolitano

Il direttore del Giornale ha affidato a Twitter il suo primo commento: "Ringrazio Napolitano. Accetto la grazia, precedente. Deve valere per tutti i giornalisti, chiara indicazione a magistratura e politica". Pochi minuti dopo al Tgcom24 ha detto: "Accetto la sanzione poiché deve essere un precedente da applicare a tutti i giornalisti - ha affermato -. Deve anche essere un monito alla magistratura e alla politica per riflettere su quanto accaduto". Poi il direttore ha aggiunto: "Domani spero di poter tornare al Giornale - ha proseguito -. È la vittoria per far sì che il Paese si possa dotare di una legge più liberare. Mi auguro che ce la possa fare il prossimo Parlamento".

Intorno alle otto di sera Sallusti torna a scrivere su Twitter: "Arrivato ordine di scarcerazione. Vado al Giornale". Queste le sue prime parole appena arrivato alla sede di Via Negri: "Sono emozionato, sono venuto a salutare i colleghi".

"Ho vissuto questo mese di detenzione domiciliare come una violenza", commenta poco dopo essersi seduto di nuovo alla sua scrivania. "Accetto il provvedimento del Presidente della Repubblica, inusuale come, del resto, la sentenza che nel suo genere è unica, perché disponeva il carcere per un giornalista".

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