Sallusti, udienza blindata per nasconderlo alle tv

La difesa: "Solo un gesto dimostrativo". Ma il pm voleva chiedere il carcere

Il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti
Il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti

Milano - Stessa aula, stessi protagoni­sti, e pure stessa scena. Questa matti­na il direttore del Giornale Alessan­dro Sallusti- condannato a 14 mesi da scontare ai domiciliari per diffama­zione del giudice Giuseppe Cocilovo, a causa di un articolo apparso sul quo­tidiano Libero il 18 febbraio 2007 e scritto da Renato Farina alias «Dreyfus» - tornerà in tribunale. Ver­so le 9 varcherà la soglia del palazzac­cio mi­lanese per il processo che lo ve­de imputato di evasione, reato che se­condo il pm Piero Basilone avrebbe commesso subito dopo essere stato portato nella casa di via Soresina. E an­che oggi, i magistrati tenteranno di di­sinnescare la «bomba»mediatica.Co­me già accaduto solo pochi giorni fa, infatti, la Procura farà in modo di im­pedire i contatti tra il direttore e i croni­sti che saranno presenti in tribunale. Una scelta tecnicamente giustificabi­le d­al fatto che quella di oggi sarà con­siderata come un’udienza «ibrida», non ancora un dibattimento. Dun­que a porte chiuse come la convalida della scorsa settimana. In realtà, il ten­tativo sembra quello di mettere la sor­dina a un caso che ha mandato in tilt l’ufficio giudiziario del capoluogo lombardo. Da queste parti, infatti, non si era mai visto un condannato che chiede di andare in carcere e i giudici che glie­lo evitano. Ed è questo mondo capo­volto che ha spaccato le toghe milane­si. Da un lato il fronte dei «duri», incar­nato dai giudici delle esecuzioni. Dal­l’altra il partito della linea morbida, che con il procuratore Edmondo Bru­ti Liberati ha provato a limitare i danni di una vicenda che ha messo in imba­razzo magistrati e politici. Ora, cosa accadrà domani? È tutto da vedere. Si tratta di una partita a scacchi fra accu­sa e difesa. All’udienza di convalida dell’arresto,il pm Basilone era pronto a chiedere il carcere per Sallusti, ipote­si poi rientrata di fronte alle dichiara­zioni di buona volontà del direttore, che aveva parlato di un «gesto dimo­strativo ».Dall’altra la difesa,che chie­derà l’assoluzione forte di un filmato dal quale emergerebbe come l’evasio­ne in realtà non ci sia mai stata.
Ad ogni modo, oggi tutto può succe­dere. L’udienza potrebbe essere nuo­vamente rinviata,
e la prima data utile per tornare in aula sarebbe quella di sabato 15 dicembre. Oppure il giudi­ce potrebbe accogliere una richiesta di rito alternativo. E se si trattasse di un rito abbreviato (dunque a porte chiuse), in giornata dovrebbe arriva­re la sentenza.

Così come se si discu­tesse un patteggiamento, scenario che servirebbe quantomeno alla Pro­cura per chiudere rapidamente la vi­cenda. Ma almeno questo si può escludere. Di patteggiare, Sallusti, non ha nessuna intenzione.

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