"Da voi solo giochini per dividere la maggioranza". Donzelli zittisce Parenzo

Il deputato di Fratelli d'Italia ribatte alle accuse di dissapori interni ala maggioranza: "Tentate di dividere la coalizione"

"Da voi solo giochini per dividere la maggioranza". Donzelli zittisce Parenzo

Botta e risposta al vetriolo tra David Parenzo e Giovanni Donzelli, col conduttore di "In Onda" che tenta di stuzzicare il suo ospite facendo un'allusione sulle divisioni interne alla maggioranza: una provocazione rispedita al mittente col sorriso sulle labbra dal deputato di Fratelli d'Italia.

Le scintille

"Non vi sentite un po' soli?", domanda polemicamente Parenzo."Cioè, alla fine, salvate Giorgia Meloni, che è da sola coi due alleati che ogni giorno cercano di...", aggiunge il conduttore."Non provateci...", replica il parlamentare, "capisco l'innamoramento per Fratelli d'Italia, non mi stupisce da parte vostra...". "No, anzi..." risponde un sorridente Parenzo."Il giochino è quello di provare a dividere la coalizione, ma non ci riuscirete", controbatte Donzelli."Sì, ma capisco che siete costretti a fare così, perché mancando un'opposizione le uniche speranze sono queste", prosegue il deputato, senza smettere di sorridere.

"Sono arrivati risultati importanti, invece, in questi primi cento giorni di governo", spiega l'ospite ai conduttori di "In Onda". "Prima di arrivare alla giornata di oggi, comunque, con un accordo importante concluso in Libia da 8 miliardi sull'indipendenza energetica, sulla collaborazione tra le due nazioni per la sicurezza, ci sono anche tutti gli accordi fatti prima", prosegue Donzelli.

Carcere ostativo

"Il primo atto è stato la conferma dell'ergastolo ostativo, quindi, in poche parole, la possibilità di tenere in regime di carcere duro boss mafiosi", aggiunge,"abbiamo visto adesso, con la cattura di Matteo Messina Denaro, quanto possa diventare importante".

"Scusi, l'ergastolo ostativo è stato contestato dalla Corte Costituzionale e andrebbe rivisto", ribatte Concita De Gregorio. "No, esattamente è successo questo, mi permetta", prosegue il parlamentare."Dopo che è stato contestato dalla Corte Costituzionale, se non fosse intervenuto il governo Meloni sarebbe saltato, quindi i boss sarebbero tornati in libertà". L'esecutivo di centrodestra ha quindi dovuto rimettere mano a una legge non ben definita dal precedente governo e di superare le perplessità della Corte Costituzionale, impedendo che i boss mafiosi tornassero in libertà, puntualizza l'ospite: "Ha rimediato agli errori che erano stati fatti dai governi precedenti". Concita De Gregorio tenta nuovamente di parlare di incostituzionalità, ma le sue accuse vengono ribattute da Donzelli. "È stata firmata dal presidente della Repubblica, che ha riconosciuto la sua costituzionalità, e nessuno ha fatto ricorso. Abbiamo seguito i suggerimenti della Corte Costituzionale".

"Guardi, non tutti sono d'accordo neanche nella maggioranza", prosegue la conduttrice di "In Onda", "e c'è in corso un dibattito formidabile sulla compatibilità tra quersta norma e quello che il nostro ordinamento prevede debba essere il carcere".

"Certo, ci può essere chi non è d'accordo: in questo momento vedo che non lo sono i terroristi che stanno sostenendo Cospito e che hanno fatto gli attentati, non sono d'accordo i mafiosi che vogliono l'alleggerimento del 41-bis", affonda il deputato di FdI. "Noi siamo convinti invece che su terrorismo e mafia lo Stato non debba scendere a patti con nessuno, né trattare con mafiosi o terroristi".

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