"Basta intercettazioni per fini politici". Ira di Salvini sulla faida dei tamponi

Il ministro delle Infrastrutture annuncia la riforma della giustizia nel 2023: "Basta sprechi, abusi e commistione fra magistratura, giornalismo e politica"

"Basta intercettazioni per fini politici". Ira di Salvini sulla faida dei tamponi

La riforma della giustizia sarà uno degli obiettivi principali che il governo intende centrare nel corso del 2023. Il nuovo anno vedrà l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni adoperarsi su più fronti per un cambio di passo rispetto al passato. In tal senso Matteo Salvini ha garantito che "il 2023 sarà anche l'anno della sacrosanta riforma della siustizia". Le sue dichiarazioni fanno il paio con quelle del ministro Carlo Nordio, che ha annunciato la volontà di accelerare proprio in questa direzione.

Salvini contro le intercettazioni "distorte"

Il segretario della Lega, intervenuto sul proprio profilo Twitter, si è schierato in maniera netta contro "il continuo uso distorto delle intercettazioni per fini politici" e senza mezzi termini lo ha bollato come "inaccettabile". Il ministro delle Infrastrutture ha infine ribadito l'intenzione di portare avanti la battaglia contro "sprechi, abusi e commistione fra magistratura, giornalismo e politica".

Il vicepresidente del Consiglio ha espresso la propria posizione pubblicando in allegato un articolo sulle intercettazioni di Luca Zaia contro Andrea Crisanti in merito alla faida sui tamponi. Il tutto è stato diffuso dalla trasmissione Report su Rai 3. Nello specifico si tratterebbe di una telefonata intercettata nell'ambito di un'inchiesta sui tamponi rapidi in Veneto in cui il governatore del Carroccio avrebbe parlato di portare il microbiologo "allo schianto".

La riforma di Nordio

La revisione dell'utilizzo delle intercettazioni è una delle rotte tracciate da Carlo Nordio: il Guardasigilli ha denunciato che a volte rappresentano uno strumento per la delegittimazione personale e politica, arrivando dunque a costituire un vero e proprio pericolo per la riservatezza e l'onore personale. Ovviamente resterà ferma la tutela di quelle in tema di mafia e di terrorismo.

L'osservazione del ministro della Giustizia si muove su due piani ben precisi che rafforzano la sua tesi: da una parte ha fatto notare che il numero di intercettazioni in Italia "è di gran lunga superiore alla media europea, con un costo molto elevato di centinaia di milioni di euro"; dall'altra ha posto l'attenzione sul fatto che "non si è mai vista una condanna sulla sola base di intercettazioni".

Ovviamente la riforma della giustizia riguarderà anche altri ambiti altrettanto cruciali. Sul tavolo ci sono questioni importanti come la separazione delle carriere, l'obbligatorietà dell'azione penale, la revisione dell'abuso d'ufficio (per cui Forza Italia ha depositato una proposta di legge) e l'abuso della custodia cautelare.

Tra le altre cose Nordio ha confermato che intende arrivare all'abolizione del trojan: "È un'arma incivile. Può essere usato in casi eccezionali per reati di gravissima pericolosità nazionale, mafia e terrorismo. Per il resto no".

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