La sinistra sa solo insultare. Ma la Santanchè la zittisce: "Io dico la verità, gli altri mentono"

La ministra del Turismo torna a difendersi in Senato dalle accuse sulla gestione passata di alcune sue aziende nel giorno in cui si discute la mozione di sfiducia presentata dal Movimento Cinque Stelle

La sinistra sa solo insultare. Ma la Santanchè la zittisce: "Io dico la verità, gli altri mentono"
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Dopo l'informativa in Aula dello scorso 5 luglio, per Daniela Santanchè è arrivato il giorno di difendersi in Senato dalla mozione di sfiducia individuale avanzata dal Movimento Cinque Stelle e condivisa dal Partito Democratico. La ministra del Turismo aveva già affrontato a Palazzo Madama, in ogni suo dettaglio, la vicenda riguardante la gestione imprenditoriale delle sue aziende: in particolare la concessionaria pubblicitaria Visibilia e e la società di investimenti Ki Group. In quella circostanza, pochissime ore prima del suo discorso, era anche appena uscita la notizia sul quotidiano Il Domani della sua iscrizione nel registro degli indagati.

"Comprendo le diversità di opinioni, le rispetto. Ho invece difficoltà a comprendere come si possa promuovere una mozione di sfiducia sulla base di una inchiesta pseudo giornalistica che non ha come oggetto la violazione di leggi nell'attività posta in essere del mio dicastero ma che ha per oggetto fatti che, se verranno evidenziati, sono antecedenti al mio giuramento da ministro e che ritengo di aver chiarito in quest'Aula - ribadisce in Aula Daniela Santanchè -. Rimane il dispiacere per gli insulti che mi sono stati rivolti. Confermo il grande rispetto per questa Assemblea della quale anche io mi onoro di far parte. Intendo conformarmi ai principi di legalità, responsabilità, disciplina e onore che la Costituzione sulla quale ho giurato indica come valori e criteri di condotta per chiunque operi al servizio della nazione".

Del resto in queste ultime tre settimane i continui attacchi politici non hanno esitato a tacere e Santanchè ha continuamente sempre smentito un suo passo indietro dal governo. Se ventuno giorni fa la difesa dell'esponente di Fratelli d'Italia era soprattutto dalle inchieste giornalistiche e giudiziarie, oggi è il momento di respingere le accuse politiche derivanti da una mozione che - invece del governo - ha spaccato nettamente le opposizioni: il Terzo polo, infatti, ha già annunciato che non parteciperà al voto. La ministra del Turismo reagisce così a tutte le critiche che le sono state rivolte in questi due mesi: "Ho detto la verità, chi dice il contrario mente sapendo di mentire". Questo perché "quando sono venuta in Senato il 5 di luglio, non ero stata raggiunta da alcuna informazione o avviso di garanzia da parte della procura della Repubblica di Milano.

Anche gli organi di stampa hanno confermato che alla mia residenza a Milano è stata consegnata la proroga delle indagini in data esattamente 17 luglio". Inoltre,"negli interventi da parte dei rappresentanti di gruppi di opposizione non ho mai trovato critiche o censure attinenti all'esercizio delle mie funzioni di ministro".

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