L'avventura di Luigi Sbarra alla guida della Confederazione italiana sindacati lavoratori è arrivata al capolinea: il segretario, al compimento del suo 65esimo compleanno, lascerà la Cisl. "È stato un cammino esaltante. Non privo di difficoltà e di scelte anche solitarie e in controtendenza. Il bilancio è positivo", ha dichiarato nell'intervista al Corriere della Sera. Al suo posto ci sarà Daniela Fumarola, che avrà un ruolo cruciale: far sì che il sindacato mantenga un approccio riformista e pragmatico, senza piegarsi alla linea di Maurizio Landini. Verso cui lo stesso Sbarra ha lascito partire delle bordate al veleno.
Da tempo alla Cgil è imputata la colpa di fare la cinghia di trasmissione dell'opposizione, tanto che spesso non si riesce a capire se stia parlando il sindacato o il Partito democratico. Ecco perché Sbarra ha puntato il dito contro la Confederazione generale italiana del lavoro: in passato ha avuto leader riformisti e concreti, mentre adesso si è caratterizzata con una visione sempre più "movimentista, antagonista, ancorata al Novecento". Insomma, si fa guidare dal proprio credo ideologico e politico.
Il leader della Cisl ha accusato la Cgil che la difesa della contrattazione è solo un impegno teorico, visto che poi nei fatti "si oppone ai rinnovi contrattuali del settore pubblico" e ha l'intenzione di "affidare alla legge materie esclusive del sindacato come il salario, l’orario di lavoro o la rappresentanza".
La differenza è chiara: da una parte c'è chi valorizza il dialogo sociale con il governo; dall'altra c'è chi sogna di mandare a casa il centrodestra e crede di parlare dai banchi dell'opposizione in Parlamento. Ed è proprio il serio atteggiamento istituzionale che permette alla Cisl di vantare alcuni risultati portati a casa, dal taglio del cuneo fiscale alle risorse per i rinnovi dei contratti pubblici passando per la rivalutazione delle pensioni.
E invece alla Cgil cosa resta? Solo spronare gli italiani a ribellarsi contro il governo e inneggiare alla rivolta sociale. Una linea di scontro radicale e ideologico: in questo modo la rappresentanza sindacale non solo viene indebolita fino a diventare irrilevante ma, ha aggiunto Sbarra, viene trasformata "nel surrogato di un partito".
Bisogna ricordare che il sindacato confederale rappresenta milioni di persone in Italia, motivo per cui il segretario della Cisl ha ricordato a Landini quale dovrebbe essere il suo compito: "Non deve incendiare le piazze, perché ha una grande responsabilità collettiva. Bisogna lavorare per riformare il Paese, non per rivoltarlo". Un'ottima lezione di stile e di contenuto che, però, difficilmente Maurizio ascolterà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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