Schiaffo a sinistra, pm e Report

Il centrodestra con Bucci tiene la Regione. Il complotto giudiziario contro Toti smascherato dagli elettori. Caos opposizione. Renzi-Conte, rissa sul campo largo

Schiaffo a sinistra, pm e Report
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In Liguria ha vinto Marco Bucci e ha perso Andrea Orlando. Certo, ma anche: ha straperso la Procura di Genova che ha fatto passare per criminali dei bravi amministratori e ha vinto il modello Liguria inventato e applicato da Giovanni Toti; ha più che perso Sigfrido Ranucci che con il suo Report ha messo in onda un dossieraggio mediatico a urne aperte che urla vendetta e hanno vinto tutti coloro che non sono caduti nella sua trappola; ha perso Elly Schlein che ha scelto un pessimo candidato e proprio non riesce a rendere affidabile la sua coalizione e ancora una volta ha vinto Giorgia Meloni, che ha personalmente scelto e sostenuto, insieme ai suoi alleati, Marco Bucci; hanno riperso tutti i giornalisti e opinionisti che ogni sera in tv ci spiegano come il centrodestra avendo fallito la prova di governo sia praticamente agonizzante e hanno vinto tutti coloro che continuano a scommettere sulla bontà di questa coalizione; hanno perso gli antifascisti isterici, hanno vinto i liberali; ha perso Giuseppe Conte ormai vicino a portare all'estinzione i Cinque Stelle e ha vinto Matteo Renzi che può dire che senza i suoi voti, anche se pochi, il centrosinistra non può vincere.

Per tutto questo il risultato delle elezioni regionali in Liguria, figlie di una sciagurata inchiesta giudiziaria che ha costretto Giovanni Toti a dimettersi, va ben oltre l'interesse per il governo di quella Regione. Non si vince a spallate, non alleandosi con i magistrati, non mettendosi nella loro scia, non truccando la comunicazione; soprattutto non si vince se divisi, litigiosi e quindi senza un programma comune solido e credibile. La vittoria di Bucci, sia pure sul filo di lana, anzi proprio perché ottenuta sul filo di lana dopo una rimonta incredibile dai primi sondaggi, può stupire solo chi osserva le vicende politiche con le lenti deformate della partigianeria.

Verrebbe da dire che i migliori alleati di Giorgia Meloni sono proprio i suoi avversari politici la loro inconsistenza e i loro cantori mediatici che raccontano una storia ben diversa da quella che gli italiani, non soltanto i liguri, vivono ogni giorno nel Paese reale. Che non sarà un Bengodi, ma certo è meglio di prima.

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