Caso Arianna Meloni, Palamara: "Ora riformare la giustizia"

L'ex magistrato commenta il caso sollevato dal Giornale e avvisa Meloni: "Io stesso sono rimasto vittima del sistema". Poi il consiglio al governo: "Occore riformare il Csm"

Caso Arianna Meloni, Palamara: "Ora riformare la giustizia"
00:00 00:00

Prima il sasso lanciato ieri da Il Giornale in prima pagina con l’editoriale del direttore, Alessandro Sallusti, dal titolo Vogliono indagare Arianna Meloni. Poi, a stretto giro, il commento del presidente Giorgia Meloni che, contattata telefonicamente dall’Ansa, rincara la dose: "Purtroppo reputo molto verosimile quanto scritto oggi da Alessandro Sallusti su ilGiornale. D'altronde è uno schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi”. A sferrare il terzo colpo decisivo dell’ennesima diatriba tra politica e giustizia ci pensa, incalzato dal Tempo, l’ex magistrato Luca Palamara.

Il quale, prendendo come pretesto il caso di Arianna Meloni, si toglie qualche sassolino dalla scarpa e accusa senza tanti giri di parole la sinistra italiana: "Quando tutto ciò che non è sinistra è al potere, si acuiscono, purtroppo determinati aspetti". A partire dalla descrizione volutamente precisa del cosiddetto sistema Palamara: “Io stesso sono rimasto vittima di un certo tipo di meccanismo giudiziario – ricorda con dovizia di particolari - ossia quello che esiste nei rapporti tra magistratura, politica e informazione". Tre assi che potrebbero incastrare la sorella del primo ministro. L’ex giudice non si permette di entrare nel merito della questione ma, allo stesso tempo, non può esimersi dal denunciare le solite invasioni di campo della magistratura all’interno dei confini politici.

"Al di là delle singole vicende, che dovranno trovare la soluzione nei luoghi istituzionali - spiega Palamara – e su cui non posso esprimere giudizi, penso che, mai come in questo momento, sia necessario dare un forte segnale di cambiamento, non in un’ottica punitiva nei confronti della magistratura, ma di rinnovamento, liberandola da quella correntocrazia, che ancora oggi la caratterizza", commenta. Poi, entrando nella questione che sta animano il dibattito politico negli ultimi giorni sottolinea: “La sorella di Giorgia Meloni, come rivelava Alessandro Sallusti alla vigilia, potrebbe finire indagata per il fumoso reato di traffico di influenze illecite".

Una constatazione tanto preoccupante quanto veritiera. Che porta alle due considerazioni finali. La prima: secondo Palamara occorre "mettere mano a quelle riforme strutturali che non riguardano solo il tema della separazione delle carriere". Ma anche, aggiunge,"la stessa organizzazione, in parte politica, che si è data la magistratura. Per fare ciò è indispensabile riformare il Csm, introducendo il meccanismo del sorteggio, che in qualche modo ha un riflesso pure sul versante della politicizzazione di determinate inchieste".

Poi, conclude:"Il tema dei rapporti tra politica e magistratura deve essere rivisto. Dopo il venir meno dell'autorizzazione a procedere, è saltata quella linea di confine tra l'inchiesta dei togati e l'attività politica".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica