"Mi sono dimesso, ringrazio Meloni". Termina ufficialmente il ruolo Sgarbi nel governo

Dopo sette giorni dal suo annuncio a sorpresa, il critico d'arte non fa più parte a tutti gli effetti dell'esecutivo guidato dalla leader di Fratello d'Italia

"Mi sono dimesso, ringrazio Meloni". Termina ufficialmente il ruolo Sgarbi nel governo
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Vittorio Sgarbi si è ufficialmente dimesso da sottosegretario di Stato al ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Una settimana esatta dopo l'annuncio fatto dal critico d'arte durante un evento organizzato da Nicola Porro, lui e Giorgia Meloni si sono incontrati a Palazzo Chigi per formalizzare l'atto conclusivo di Sgarbi come esponente di governo. È stato lui stesso a comunicare sui propri canali social l'addio definitivo all'esecutivo: "Mi sono dimesso, come annunciato, nelle mani della presidente del Consiglio e la ringrazio dell'attenzione che mi ha riservato". In una telefonata con l'agenzia di stampa LaPresse, Sgarbi ha poi aggiunto: "Se mi sono tolto un peso? Ho fatto quello che dovevo fare. Ritengo totalmente ingiusta la delibera Antitrust e, quindi, allo stato, essendo contro di me, non avrei potuto continuare a fare Sgarbi. Preferisco fare Sgarbi e non fare il sottosegretario. Quello che ho detto poi ho confermato quando finalmente Meloni è tornata dal Giappone consegnandole materialmente una lettera".

Dopo quello che stato stabilito dal pronunciamento dell'Antitrust, che aveva ritenuto "incompatibili" alcune sue attività con il suo ruolo di sottosegretario, alla fine della scorsa settimana Sgarbi aveva congelato le dimissioni affermando che sarebbero diventate esecutive soltanto dopo l'esito del suo ricorso al Tar contro il provvedimento. Nel frattempo spiegava di volersi "autosospendere" dall'incarico di governo. Il presidente del Consiglio, tuttavia, ha voluto negli ultimi giorni aveva chiudere la vicenda nel più breve tempo possibile. "Trovo corretta la scelta di dimettersi, per cui accolgo le dimissioni. Aspetto di incontrarlo a Roma", aveva detto la premier quando si trovava ancora a Tokyo per ricevere il "testimone" dal governo del Giappone in vista dell'organizzazione del prossimo G7 in Italia. Qualche giorno dopo, l'incontro è effettivamente avvenuto questa sera, con il conseguente abbandono dal ministero della Cultura.

C'è da dire che l'ormai ex sottosegretario, per quanto pochi giorni fa avesse prospettato quelle che lui stesso aveva definito delle dimissioni "in due tempi", una volta annunciato pubblicamente a parole che avrebbe rassegnato a breve le dimissioni, da quel momento non aveva già più deleghe attive né voleva esercitarle, come confermato in un'intervista televisiva su La7.

Il saluto al governo sarebbe arrivato dopo il pronunciamento del Tar "anche in caso di sentenza favorevole". Non è comunque servito attendere il ricorso: da oggi Vittorio Sgarbi non fa più parte del governo Meloni.

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