La regola del doppio mandato, certo: ma a fare volare gli stracci tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte sono presenti anche altri due elementi, nominati da entrambi i protagonisti dello scontro nel botta e risposta via social di ieri: il nome e il simbolo del Movimento 5 Stelle. Se per il fondatore della comunità pentastellata la denominazione e il vessillo rappresentano "pilastri insostituibili" della propria creatura politica; l'attuale leader ha un'opinione opposta e invita gli iscritti a esprimersi anche su un eventuale re-branding del M5S, non considerato un totem inscalfibile in vista dell'assemblea costituente in programma il prossimo 4 ottobre. Chi ha ragione tra i due?
Il commercialista genovese e amico di vecchia data di Grillo, Enrico Maria Nadasi, non ha dubbi su da che parte stare, vista anche la non neutralità della sua posizione professionale: "Il simbolo del Movimento è di Beppe ed è sempre stato suo". All'agenzia Adnkronos precisa che quel contrassegno "ha avuto una sua evoluzione, con l'aggiunta della dicitura '2050'. Ma come accade con le auto, possono cambiare i modelli: la fabbrica rimane la stessa. Il Dna è di Grillo". Non bisogna dimenticare che Nadasi è anche il segretario della vecchia Associazione Movimento 5 Stelle del 2013, sostituita in qualche modo nel 2017 da una nuova realtà giuridica tuttora esistente. Come si evince dall'ultimo bilancio firmato da Nadasi e dallo stesso Grillo, l'assemblea dei soci ha deliberato di mantenere in vita l'attività dell'Associazione "proprietaria dei simboli del Movimento 5 Stelle e dei domini www.beppegrillo.it e www.movimento5stelle.it".
Il commercialista di Grillo ha quindi anche modo di commentare la situazione creatasi dentro il Movimento: le tensioni tra il comico e l'ex premier regalano un quadro sicuramente molto complicato. "Bisogna aspettare e vedere cosa succede. Ci sono due visioni differenti, aspettiamo questa assemblea costituente...". L'"Elevato" pentastellato ha invitato nuovamente gli iscritti a non cambiare la regola del doppio mandato e il simbolo. "Mi pare che Grillo abbia elencato i fondamenti, i pilastri del Movimento. La regola del doppio mandato nasce come Dna portante del M5S", dice Nadasi parlando di un principio pensato "per scongiurare quelle rendite di posizione che si verificano negli altri partiti, dove c'è molta gente che vive esclusivamente di politica". Ci sarà quindi una scissione? "Questo non lo so - risponde -. Il tema è che quelli indicati da Grillo sono pilastri invalicabili. Elaborare soluzioni diverse vuol dire snaturare il Movimento".
Quel che è certo è che Conte si è rimesso alla decisione degli iscritti: "Una cosa avventurosa", giudica così il commercialista l'imminente costituente. "Nei partiti politici, quando si indice un congresso, un'assemblea, partecipano i delegati che rappresentano i territori e votano. Il loro statuto prevede questo. Nel caso del Movimento non ci sono delegati, non ci sono mai stati". Quindi ci potrebbe essere il forte rischio che il voto finale possa non essere rappresentativo: "Chi lo sa...", replica Nadasi.
Il tutto mentre l'ex presidente del Consiglio ha dato oggi ufficialmente il via al lungo processo dell'assemblea, senza risparmiare un'ennesima stilettata contro colui che tre anni fa (seppur tra qualche mugugno) lo aveva incoronato nuovo capo politico dei 5 Stelle: "Dobbiamo affrontare questo percorso con coraggio e determinazione, guardando al futuro, senza indugiare in un passato che non ritorna". Chi vincerà la sfida delle "primedonne"? Tra un mese e mezzo si saprà tutto (o quasi). La guerra di potere è appena cominciata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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