"Spinte, insulti e acqua addosso". Gli "studenti" pro-Palestina aggrediscono la Sardone a Torino

Silvia Sardone si era recata a Torino per capire cosa stesse succedendo nell'università in cui è stata concessa la preghiera musulmana negli spazi occupati ed è stata aggredita dagli studenti

"Spinte, insulti e acqua addosso". Gli "studenti" pro-Palestina aggrediscono la Sardone a Torino
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Il clima nelle università è incandescente. Gli accampamenti pro-Palestina hanno occupato gli spazi pubblici, impedendo agli studenti che vorrebbero seguire le lezioni e dare gli esami di esercitare il diritto allo studio sancito costituzionalmente. Ma non solo, in un clima di totale spregio della Costituzione italiana, che riconosce le università come istituzioni laiche, a Torino hanno invitato l'imam cittadino a tenere il sermone del venerdì all'interno degli spazi occupati dell'università del capoluogo, nel palazzo dove hanno sede le facoltà umanistiche. Il sermone dell'imam, per altro, è stato particolarmente violento contro Israele e ha citato in diversi passaggi la jihad davanti a un gruppetto di trenta studenti.

Proprio per verificare la situazione, che ha destato anche la preoccupazione di docenti e rettore, quest'oggi a Torino è arrivata Silvia Sardone, europarlamentare della Lega candidata alle prossime elezioni di giugno. Ma l'accoglienza per l'onorevole non è stata di quelle più calorose e, anzi, al contrario non sono mancate le minacce nei suoi confronti. Eppure, Sardone si è limitata a effettuare alcune riprese all'esterno degli spazi universitari, su suolo pubblico. Non che l'università non lo sia, a onor del vero, ma l'onorevole era proprio fuori dai confini dell'ateneo occupato. Ma evidentemente la sua presenza, anche così, ha dato fastidio agli studenti "pacifinti", che non hanno esitato a cacciare l'onorevole.

"Spintoni, insulti di ogni tipo, acqua addosso: è questa l’accoglienza che mi hanno 'regalato' oggi alcuni giovani, membri di collettivi di sinistra e centri sociali, davanti all’università di Torino", ha dichiarato Silvia Sardone. "Questi ragazzi non hanno gradito la mia presenza e sono venuti ad allontanarmi con la forza, dandomi della razzista, islamofoba, fascista e, con l’arroganza che conosciamo, mi hanno detto che i leghisti non hanno il diritto di stare in quell’area, nemmeno fuori dall’università", ha proseguito l'onorevole, sottolineando di aver ricevuto anche minacce. "Mi hanno fatto capire che se fossi rimasta avrei rischiato molto di peggio. È l’ennesimo segnale vergognoso che vediamo nelle università italiane, diventati fortini di estremismo, intolleranza e antisemitismo", ha proseguito.

Tutto questo sembra essere ormai tollerato nelle università, anche se le tensioni estremiste islamiche iniziano a preoccupare i docenti che, però, fino a questo momento non hanno fatto nulla per riportare la legalità in quelli che sono anche i loro spazi di lavoro.

"La sinistra istituzionale cosa dirà? Nulla come al solito? D’altronde proprio qui a Torino vuole regolarizzare i violenti del centro sociale Askatasuna. Altro che islamofobia e razzismo, qui ci troviamo di fronte a 'giovani' che sputano sopra alla democrazia in maniera scandalosa", ha concluso Sardone.

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