Il vizio della sinistra di idolatrare il fenomeno mediatico di turno non sempre porta bene. Dal paladino dei migranti Aboubakar Soumahoro alla star dei social Chiara Ferragni, sono molti i casi in cui la "santificazione rossa" ha lasciato poi spazio al silenzio per l'imbarazzo. Un processo del genere ha trovato spazio anche in occasione dell'ultimo Festival di Sanremo, con i "kompagni" che hanno innalzato (oltre Ghali) anche Dargen D'Amico come nuovo eroe da difendere con gli scudi. Peccato che sia stato proprio il cantante a utilizzare parole che nei fatti smentiscono la solita narrazione bislacca della sinistra.
Dargen D'Amico, intervistato da Giovanni Floris nel corso dell'ultima puntata di Dimartedì su La7, è stato interpellato su quanto accaduto sul palco dell'Ariston. In particolar modo aveva sollevato grandi polemiche l'intervento di Mara Venier che è stata accusata da alcuni di aver promosso una volontà censoria ai danni del cantante che a favore di telecamere ha parlato di immigrazione. Ma lui stesso, incalzato dal giornalista, ha fatto chiarezza: "Non sono stato censurato in Rai. Credo di aver avuto un trattamento abbastanza elastico nei miei confronti in Rai: nessuno mi ha mai chiesto quello che avrei detto, nessuno mi ha mai fatto notare che quello che stavo dicendo non era in linea".
E già questo basterebbe per mettere in mostra come sia stonato il sempre puntuale ritornello della sinistra su TeleMeloni megafono del governo di centrodestra che limita gli spazi di libertà e di espressione. Subito dopo Floris ha provato di nuovo a tornare sulla vicenda, facendo notare che il discorso sull'immigrazione poteva sembrare essere in chiave anti-governativa. Ma anche su questo punto D'Amico si è tirato indietro dal recitare il copione che prevedere di sparare a zero contro il governo guidato da Giorgia Meloni: "Noi sappiamo che questo non è un problema relativo solo al governo in vigore". "Lei dice che non è solo la destra di governo che tratta male il tema dell'immigrazione ma sono tutti i politici?", gli ha chiesto il conduttore. E la risposta del cantante non ha lasciato spazio a libere interpretazioni: "Assolutamente".
Tra l'altro il cantante (in gara al Festival di Sanremo 2024 con Onda alta) ha posto l'attenzione sul fatto che quando un artista racconta la narrazione del suo brano non dovrebbe essere visto come contestualizzato solo sul presente, anche perché "è un problema un po' più ampio". Tradotto: la canzone sull'immigrazione non è stata concepita per scagliarsi contro il centrodestra, ma per affrontare una tematica che chiama alle proprie responsabilità anche la sinistra.
Che schiaffo! Gli alfieri rossi pensavano di cavalcare l'onda di Dargen D'Amico e sono stati costretti a fare i conti con una presa di posizione che smonta i loro entusiasmi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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