Lo Stato setaccia i nostri conti: nel mirino le case e i patrimoni

Il governo dà il via libera al nuovo indicatore Isee: terrà conto di tutte le forme di reddito, persino quelle fiscalmente esenti, e darà più peso alla componente patrimoniale

Lo Stato setaccia i nostri conti: nel mirino le case e i patrimoni

Il governo dà il via libera al nuovo Isee, l'indicatore della situazione economica equivalente. Dando più peso agli immobili e ai risparmi delle famiglie (dai Bot al pacchetto azionario) il cosiddetto "riccometro" fissa i requisiti reddituali e patrimoniali delle famiglie per accedere alle prestazioni sociali agevolate. "Abbiamo visto lo scandalo di chi andava all’università in Ferrari, vicende che feriscono i tanti che hanno bisogno dei servizi del welfare - ha commentato il premier Enrico Letta al termine del Consiglio dei ministri - con il nuovo Isee intendiamo affrontare lo scandalo dei finti poveri".

"Riformare l’Isee - ha spiegato il ministero del Lavoro Enrico Giovannini - è un atto a forte valenza etica, in un momento in cui l’emergenza sociale impone di orientare le risorse disponibili a favore di chi è in uno stato di reale necessità". Con questa riforma il governo ha voluto formulare "uno strumento più corretto per valutare le condizioni" economiche delle famiglie italiane e, al tempo stesso "restringere gli spazi all’evasione" ricordando che "ogni presunta furberia toglie un’opportunità a coloro che ne hanno diritto". Nel nuovo Isee, quindi, peseranno maggiormente la casa e il patrimonio. Sarà infatti considerato il valore degli immobili rivalutato ai fini Imu (invece che Ici) mentre sarà ridotta la franchigia della componente mobiliare. Giovannini ha precisato tre aspetti del nuovo sistema: "Non si guarderà solo alle dichiarazioni dell’anno precedente, ma anche il cosiddetto Isee corrente". In caso di perdita del lavoro, di cassa integrazione o, comunque, di riduzione del reddito oltre il 25%, sarà possibile aggiornare il proprio Isee più rapidamente. Il nuovo modello cerca, poi, di "superare il fatto di avere famiglie che vivono in luoghi diversi" solo a fini fiscali. I nuovi metodi di calcolo, ha aggiunto Giovannini, danno una "particolare attenzione alle famiglie numerose, con un aumento delle franchigie" e tengono presente "l’affitto, le deduzioni sulla prima casa, il patrimonio". L'importo massimo dei costi dell’affitto che si può portare in detrazione del reddito ai fini del calcolo dell’Isee è stato aumentato da 5.165 a 7mila euro con un incremento di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo.

Se da una parte verranno intensificati i controlli, dall'altra solo una parte dei dati potrà essere autocertificata. I dati fiscali più importanti, come il reddito complessivo, e quelli relativi alle prestazioni ricevute dall’Inps saranno, infatti, compilati direttamente dalla pubblica amministrazione. "Con l’Isee vigente finora si è verificata una sistematica sottodichiarazione sia del reddito sia del patrimonio", ha spiegato Giovannini sottolineando che l’80% dei nuclei familiari dichiara di non possedere neanche un conto corrente o un libretto di risparmio, dato non coerente con quello pubblicato dalla Banca d’Italia.

"Molte delle voci che oggi sono parte di autodichiarazioni - ha continuato Giovannini - verranno compilate automaticamente dall’Inps in base alle banche dati, in modo tale che nessuno si possa dimenticare di indicare i valori corretti". Gli obiettivi del nuovo misuratore sono, infatti, "ridurre le sperequazioni di accesso" e, al tempo stesso, "rafforzare il sistema dei controlli".

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