Stracciata la foto di Vasto? Di Pietro non vuole più il Pd: "Non l'ha ordinato il medico"

Bersani, Di Pietro e Vendola di nuovo assieme sullo stesso palco. Ma questa volta volano gli stracci. L'ex pm: "Le primarie? Bottiglia vuota". Nichi media (invano)

Stracciata la foto di Vasto? Di Pietro non vuole più il Pd: "Non l'ha ordinato il medico"

Avrebbe potuto essere la nuova foto di Vasto, per di più allargata alla Federazione della Sinistra (proprio come piacerebbe a Nichi Vendola). Eppure l'iniziativa della Fiom è finita a schiaffi in faccia. Con Antonio Di Pietro che ha attaccato frontalmente Pierluigi Bersani, i presenti che hanno sommerso di fischi il segretario democratico e il governatore della Puglia che ha tentato il tutto per tutto per tenere insieme la coalizione.

Le scintille hanno preso il via ancor prima che cominciasse il convegno. Al suo arrivo il leader dell'Italia dei Valori ha subito bollato come "bottiglia vuota" la proposta di primarie fatta ieri da Bersani che ha replicato a stretto giro con un semplice "Pretesti". Poi è toccato al padrone di casa Maurizio Landini a spostare il confronto sul terreno dei contenuti spiegando che "il tempo delle deleghe in bianco è finito" e che i lavoratori "devono sapere prima di votare per cosa votano e per quale programma". Ovviamente un programma che deve avere "il lavoro al centro" e che non sarà portato in avanti in prima persona. "Sono un sindacalista e non voglio fare altro", ha spiegato smentendo voci di sue candidature e di liste civiche targate Fiom.

La parola è, quindi, passata a Di Pietro. Via la giacca, per parlare ai lavoratori in maniche di camicia, e giù con gli attacchi alla dirigenza democratica. Articolo 18, esodati, precariato e ddl corruzione che ancora non è stato votato. "L’Idv ha presentato emendamenti specifici in linea con le proposte Fiom, Pd, Pdl e Udc li hanno bocciati", ha spiegato l'ex pm di Mani Pulite tra gli applausi dei presenti. E Bersani giù a scuotere la testa. Su questi "atteggiamenti concreti", Di Pietro si è posto come "avanguardia" dell’alternativa: "Noi abbiamo fatto una scelta chiara, basta ambiguità e vediamo chi ci sta. Perchè agli elettori non servono foto, e di stare insieme non ce l’ha ordinato il medico". Liquidata così Vasto, il leader dell'Italia dei Valori ha parlato agli iscritti alla Fiom parlando più di un volta delle colpe del "capitale": pur non riuscendo a proclamarsi di sinistra, ha assicurato che se gli dicono che è di sinistra non si offende, tanto più che "il primo di sinistra della storia era Gesù".

Qualche faccia perplessa in platea ma molti applausi. È stato questo il clima che ha trovato Bersani quando è toccato a lui parlare. Il segretario del Pd è, quindi, partito dalla "convergenza sull’analisi della crisi" rilanciando la "piattaforma dei riformisti europei" ("È in nuce ma va presentata all’opinione pubblica"). Ma è stato quando ha provato a spiegare il perché dell'appoggio al governo Monti, che sono piovuti i primi (pesantissimi) fischi. Poi, affrontando il tema dell’articolo 18 ("Io non ne volevo discutere, ma abbiamo fatto argine in una situazione difficile") è arrivata una seconda doccia ghiacciata di fischi. Insomma, Bersani ne è uscito letteralmente con le ossa rotte.

È toccato a Vendola chiudere il convegno provando ad offrire ancora una prospettiva di unità alla coalizione. Ma è apparso quello che per molti era chiaro già da diverso tempo: la foto di Vasto è sbiadita, ingiallita, rovinata. Tuttavia il governatore della Puglia ha provato fino all'ultimo a mediare nel tentativo di raggiungere una "ricerca comune" che "abbia come orizzonte l’alternativa vincente" e la costruzione della "coalizione del lavoro". Bacchettando Di Pietro, Vendola ha detto chiaramente che la "propaganda di partito" non serve a niente: "Evitiamo di »sventolare ognuno la sua bandierina". Quindi l'ammissione: "Certo, fatico a condividere il Pd sull’articolo 18, ma bisogna partire per provare a trovare il punto di unità, una necessità della società per costruire una »larga coalizione di governo".

L'appello di Vendola è caduto nel vuoto. Al termine del convegno sono infatti volati altri insulti.

"Di Pietro non diffami il Pd", ha tuonato Bersani lasciando la sala. "Sfugge al confronto - ha replicato il leader Idv - davanti alla platea non ha voluto rispondere". Ecco la "nuova" foto di Vasto.

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