Striscione dei leghisti: "Kyenge, il Congo ha bisogno di te"

Lega in piazza a Torino per dire no all'immigrazione clandestina. Maroni: "I barconi non si fermano a parole". Bare e striscioni accolgono il Carroccio

Striscione dei leghisti: "Kyenge, il Congo ha bisogno di te"

Che i leghisti ce l'abbiano con il ministro Kyenge non è una novità. Oggi, a Torino, dove si tiene una manifestazione contro l'immigrazione clandestina, la responsabile del dicastero per l'Integrazione viene di nuovo presa di mira: "Grati per avere scelto le nostre università per i tuoi studi - si legge in un cartello - i nostri ospedali per le tue specializzazioni. Ma ora il Congo ha bisogno di te". È il testo di uno cartelli con la foto del ministro esposti dai militanti del Carroccio. Su un altro striscione si legge invece: "Kyenge, Boldrini, Pd e Grillini vogliono bene solo ai clandestini. Tutti a casa loro". Intanto in piazza Castello bare, striscioni e slogan contro la manifestazione della Lega. Antagonisti, No Tav, Cub, Rifondazione Comunista, No Muos e altri comitati. I No Tav sfilano con un lungo lenzuolo nero con scritto "Alziamo la testa, uniamo le lotte. No Tav Associazione a resistere" e due bare, al grido "Noi la Lega non la vogliamo".

Maroni: i barconi non si fermano a parole

"L’immigrazione clandestina non si ferma con le chiacchiere - dice il leader della Lega, Roberto Maroni, appena arrivato a Torino - ma, come facevo io quando ero ministro, mandando le navi a pattugliare le coste e costringendo i paesi del Sud del Mediterraneo a controllare le loro coste e a fermare i barconi". Poi Maroni respinge al mittente l'accusa di razzismo: "Dire che la nostra è una manifestazione razzista è una grande stupidaggine. È una manifestazione per affermare il principio della sicurezza che noi vogliamo, per affermare la totale contrarietà all’amnistia che si prospetta in parlamento e per dire al governo e all’Europa sveglia perché il contrasto all’immigrazione clandestina non si fa con le chiacchiere, si fa come facevo io
quando ero ministro, mandando le navi a pattugliare il Mediterraneo e costringendo i governi dei Paesi da dove partono i barconi a fermarli. Il resto sono chiacchiere. Così si salvano vite umane. Il resto è solo polemica contro la Lega".

Bossi: fermatevi, qui non c'è posto

"Tutti gli Stati hanno le frontiere se no non sono Stati - dice Umberto Bossi - soprattutto in momento di crisi come questo bisogna dire fermatevi perché qui non c’è posto". L’Australia - sottolinea il senatore - dà degli avvisi ai naviganti e fa sapere che non conviene entrare in maniera clandestina. Da noi vengono tutti perché vengono aiutati l’Africa è un continente con più di un miliardo di abitanti, non possiamo prendere un miliardo di persone".

Il ministro: servono più pattuglie in mare

Ora "guerra a tutto campo alla criminalità organizzata transnazionale che gestisce queste tratte di esseri umani. Ci sono leggi che vanno applicate e, se necessario, bisogna renderle ancora più dure", ha detto il ministro Kyenge in un'intervista al Mattino, spiegando che nell’immediato "bisogna rafforzare i controlli nelle acque del Mediterraneo" per fermare "la nuova mafia transnazionale sulle rotte del Mediterraneo. Dietro queste tragedie, man mano che la drammatica instabilità dei Paesi africani aumenta, ci sono traffici di esseri umani. C’è chi strumentalizza queste emergenze umanitarie per arricchirsi alle spalle di chi fugge da guerre e fame".

E sulla Bossi-Fini dice che c’è stato un "buon inizio al Senato", ma "è un percorso lungo e abbiamo fatto solo i primi passi". La legge "va cambiata" ma con "cambiamenti da fare insieme, nella condivisione, nel confronto, nella partecipazione" e "con il consenso di tutte le parti politiche".

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