L'ultima crociata progressista si scaglia contro le file distinte tra uomo e donna ai seggi. Il trampolino di lancio non potevano che essere le elezioni europee, esercitando un pressing (da Milano ad altre città d'Italia) per favorire le file unisex nelle sezioni. Lo scopo? Favorire modalità incluse di voto, non urtare la comunità LGBT e coloro che non si riconoscono nei tradizionali generi sessuali. A candurre la battaglia contro gli elenchi suddivisi tra uomo e donna è anche Fabrizio Marrazzo, che si è appellato al ministero dell'Interno chiedendo di assecondare la richiesta della galassia arcobaleno.
Il portavoce del Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale ha accusato il Viminale di non tenere in considerazione la complessità delle persone transgender per quanto riguarda l'accesso ai seggi elettorali. "Centinaia di migliaia di persone aventi diritto al voto in questo momento in Italia non sono in possesso di documenti conformi alla propria identità", ha denunciato Marrazzo. Che ha bollato come "anacronistici" gli elenchi uomo e donna.
Non solo: per l'esponente arcobaleno va posta l'attenzione su un grande tema che era stato sollevato anche in occasione delle scorse elezioni. Il punto riguarda sempre il voto che andrebbe esercitato in maniera inclusiva senza sottoporre le persone a potenziali considerazioni negative da parte dei presenti nella sezione elettorale. Per Marrazzo non è accettabile "costringere" le persone trans e non binarie "a fare coming out" in ambienti che sono ritenuti non idonei. Una situazione che, secondo il portavoce del Partito Gay, espone molti alla possibilità di diventare "un facile bersaglio di violenza e discriminazione" per la propria identità di genere.
Da qui la richiesta al ministro Matteo Piantedosi: emanare una circolare per porre fine ai libretti per donne e uomini. E, di conseguenza, di eliminare la pratica che prevede code differenti al seggio. La soluzione arcobaleno? Le file siano solamente in ordine alfabetico e non divisi per genere uomo-donna. Una ricetta che, dal punto di vista di Marrazzo, potrebbe garantire una forma "più rispettosa" nella regolamentazione delle file al seggio e permettere alle persone trans di esprimere il proprio voto.
"Parliamo di una popolazione tra le 100 e le 200mila persone coinvolte, che anche a queste elezioni non parteciperanno in gran parte come i dati dell'astensione stanno confermando", ha concluso il portavoce del Partito Gay. Finalmente è stato individuato il problema dell'astensionismo: le file suddivise per genere sessuale. Perché discriminano trans e non binari. È l'ultima battaglia (fumosa) del fronte progressista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.