
"Ho letto cose bizzarre per la mia presenza qui come la teoria che volevo concedermi una scorribanda tra i moderati ma dopo l'intervento di Calenda porto io la moderazione". Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha esordito il suo intervento al congresso di Azione, smentendo le ricostruzioni giornalistiche secondo cui la sua presenza all'evento dei centristi di Carlo Calenda fosse un "segnale" ai suoi alleati e che lei sia "pronta a sostituirli".
"In Italia si passa dalla criminalizzazione tra schieramenti a fare il Governo insieme ma questo non è mai stata la mia cifra", ha detto Meloni spiegando poi che la sua presenza al congresso di Azione ha una motivazione "molto più banale e profonda". "Vengo da una storia politica di una comunità che ha fatto del confronto con le idee anche più distanti la sua cifra senza che il confronto potesse mai mettere in discussione l'identità", ha spiegato il presidente del Consiglio secondo cui "la politica in democrazia si fonda su questo". Meloni ha, poi, denunciato "uno dei limiti della politica italiana", ossia che l'interesse di partito sia spesso anteposto all'interesse nazionale. "Tutto viene letto con la lente dell'ideologia", ha detto.
Meloni, ha preso di mira i due principali leader dell'opposizione: “Sento leader in Italia che invocano la rottura con gli Stati Uniti, Schlein dice che non possono essere nostri alleati. E ci sono altri leader che al contempo sostengono la linea che l’Europa non debba spendere risorse per la propria sicurezza". E ha attaccato: "Non capisco: la proposta è rompere ogni forma di alleanza con gli Usa ma chiedere loro di difendere e occuparsi della nostra sicurezza lo stesso o - si è chiesta Meloni - la proposta è che l’Europa diventi una grande comunità hippie demilitarizzata che spera nella buona fede delle altre potenze straniere?". E, poi, ha aggiunto: "Delle due, l’una, altrimenti dobbiamo ragionare in maniera seria". Secondo Meloni, dunque, le spese in difesa e sicurezza "sono il prezzo della libertà: se chiedi a qualcuno di garantire la tua difesa devi sapere che quel qualcuno non lo farà gratis". Il premier, infine, dopo aver ribadito la bontà della sua scelta di sostenere l'Ucraina anche quando si trovava all'opposizione del governo Draghi, ha attaccato Conte: "Chi crede davvero in qualcosa non ribalta - ha osservato - le sue posizioni per il fatto che si trova al governo o all'opposizione come fa chi, quando era al governo sottoscrive l'impegno del 2% per le spese della difesa nella Nato e quando è all'opposizione scende in piazza per manifestare contro chi cerca di mantenere quell'impegno sottoscritto dall'Italia".
Parlando della sua intervista rilasciata al Financial Times ha voluto precisare il senso delle sue parole: "Hanno detto che è scandaloso che Meloni dichiara di stare con Trump e contro l’Europa. Io ho detto una cosa molto diversa, che sto sempre con l’Italia, che sta in Europa, e che l’Italia deve lavorare per rafforzare o difendere l’unità dell’Occidente, che è un bene molto prezioso per essere archiviato con leggerezza”. Meloni sente la responsabilità di fare il possibile "per difendere questa unità" e " per riscostruirla se necessario" e, a tal proposito, ha ringraziato Ursula von der Leyen "che oggi in una intervista non fa che ribadire questa posizione".. Il premier ha, poi, descritto il tema dei dazi come "divisivo" e ha avvertito: "non si deve reagire d’impulso ma in modo ragionato cercando un punto di equilibrio”.
Per quanto riguarda i conti pubblici, Meloni si è detta soddisfatta nel vedere lo spread a -120 punti rispetto alla data del suo insediamento e per "il successo dell'emissione dei titoli pubblici" e soprattutto fi quelli rivolti ai piccoli risparmiatori italiani "perchè è importante mettere il nostro debito nelle mani dei risparmiatori". Il presidente del Consiglio, poi, ha assicurato che il governo vigilerà affinché Stellantis rispetti gli gli "impegni senza pregiudizi e favoritismi verso le aziende che operano in Italia", mentre il Green deal "è stato un errore" perché, secondo lei, nel settore automobilistico serve un approccio "pragmatico". Meloni ha puntato il dito contro il reddito di cittadinanza e contro il Superbonus, definito "lo schema fiscale più stupido mai inventato al mondo", mentre sulla "tutela dei conti pubblici spiegando che "austerità e serietà non sono la stessa cosa". E su questo ha tenuto il punto: "Serietà è non gettare soldi dalla finestra, ed è quello che stiamo cercando di fare tra mille difficoltà. Abbiamo bloccato le operazioni che non spendevano bene i soldi degli italiani". Sul futuro alquanto incerto ha detto: "Non tutto va bene, so bene che il contesto in cui ci muoviamo fa tremare le vene dei polsi, è tutto troppo complesso e imprevedibile e dobbiamo essere preparati a molti scenari diversi". Meloni, però, ha snocciato dati incoraggianti: "Interessante il dato sull'export che ha registrato nel 2024 un surplus commerciale di circa 20 miliardi, poi i dati sul mercato del lavoro, in due anni e mezzo un milione quasi di occupati in più, prevalentemente sono contratti stabili, cresce l'occupazione femminile e poi tornano gli investimenti stranieri". Il premier ha rivolto l'invito ad Azione di "lavorare insieme" sul tema del mix energetico e sull'obiettivo comune "di puntare sulla prospettiva dell'energia nucleare per avere energia pulita, sicura, illimitata".
Premierato, autonomia e giustizia continuano a essere le tre grandi riforme che il governo intende portare a casa da qui alla fine della legislatura. “Alla fine l’obiettivo di tutto questo dal mio punto di vista è sempre lo stesso: cercare di consegnare un’Italia migliore di quella che noi abbiamo ereditato, più consapevole del suo ruolo globale, che torna ad indicare la rotta, consapevole che può ancora stupire il mondo”, ha quindi concluso Meloni, citando Enrnst Friedrich Schumacher: “Parlare di futuro è utile, ma soltanto se ti spinge ad agire adesso”.
Durissima la replica di Elly Schlein al premier: "Un governo che non ha altri argomenti sulla politica estera se non attaccare l'opposizione è un governo improvvisato. Da settimane - ha attaccato la segretaria del Pd - è in stato confusionale, con i litigi quotidiani tra Tajani e Salvini, senza un profilo chiaro sulle scelte di politica europea e internazionale". Che, poi, ha aggiunto: "Non riescono a dire una parola a favore di una difesa comune europea, ma nemmeno a condividere una posizione sul piano di riarmo proposto. Sono uniti solo nell'abbassare la testa di fronte agli attacchi e ai dazi di Trump all'Ue. Con Meloni che minimizza e invita alla calma e Tajani che invita a importare di più dagli Usa". Schlein ha, poi, rilanciato: "Ma la cosa più assurda è che Meloni sostenga che non ci siano alternative tra essere talmente asserviti a Trump da non riuscire nemmeno a criticarlo, e rompere l'alleanza uscendo pure dalla Nato". Secondo la segretaria del Pd, l'alternativa "è fare un salto in avanti nell'integrazione e nell'autonomia strategica europea, superando l'unanimità, reagendo insieme ai dazi, facendo un grande piano di investimenti comuni per l'industria, il sociale e le transizioni, e costruendo una vera difesa comune". Schlein è convinta che "le contraddizioni dei nazionalisti le pagheranno le imprese, i lavoratori e le famiglie del nostro Paese" e che Meloni stia relegando l'Italia "al margine in Europa" solo per motivi ideologici.
Giuseppe Conte ha risposto via social: "Oggi mal di stomaco alle stelle per il partito trasversale delle armi a oltranza: insulti e attacchi a raffica per il sottoscritto e il M5S da Meloni, Crosetto, Calenda. Continuate pure, sono medaglie. Non sopportano un M5S che cresce nonostante il fango a reti e giornali unificati, che va in piazza, che è libero di dire la sua senza lobby a cui rispondere". Il leader del M5S ha attaccato Meloni che, dopo aver sottoscritto il piano per il riarmo al Consiglio europeo "ed essersi battuta per spendere montagne di soldi per le armi (fino a 35 miliardi) fuori dai vincoli", ha puntato il dito contro di lui che ha adeguato le spese militari di un miliardo all'anno "mentre - ha sostenuto l'ex premier - portavo oltre 200 miliardi in Italia per sanità, asili nido, imprese e lavoro". Conte, poi, ha preso di mira il ministro Guido Crosetto che riteneva i pentastellati indegni di governare e ha detto: "Vuoi mettere i Fratelli d'Italia con condanne al ministero della Giustizia, la ministra alle prese con una truffa allo Stato o un ministro della Difesa che fino al giorno prima della nomina era il rappresentante ufficiale delle industrie delle armi. Questi sì che sono titoli!". E, infine, Conte ha rivolto un pensiero anche per Carlo Calenda " che si finge liberale a giorni alterni" dato che secondo lui "il M5S andrebbe cancellato".
"Che cultura politica è mai questa?", si è chiesto l'ex premier che, prima di dare appuntamento a tutti alla manifestazione contro il riarmo del 5 aprile, ha detto: "Immaginatelo al governo intento a 'cancellarè il M5S e i cittadini che la pensano come noi. Rispetto per chi è contrario al riarmo, Carlo, anche se hai l'elmetto da tre anni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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