"Volontà politica". Un italiano su due boccia i giudici sul caso Albania: il sondaggio

La sospensione dei trasferimenti dei migranti in Albania non è condivisa dal 50,3% degli italiani. Due terzi degli intervistati esprimono giudizi critici sulla magistratura

"Volontà politica". Un italiano su due boccia i giudici sul caso Albania: il sondaggio
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Due terzi degli italiani esprimono un giudizio molto severo nei confronti della magistratura. Nel nostro Paese, infatti, l'indice di fiducia nei giudici è oggi al 31,2%, secondo quanto rilevato da da Euromedia Research in un sondaggio per la trasmissione Porta a Porta. Si tratta di un dato emblematico dal quale si potrebbero ricavare innumerevoli spunti di riflessione. Il più immediato riguarda proprio la percezione che alcune toghe hanno dato di sé, soprattutto in riferimento al alcuni casi dalla forte eco mediatica, come quello della sospensione dei trasferimenti di diversi migranti nel centro albanese di Gjader. Ebbene, come rivela il sondaggio di Euromedia, quella decisione non è stata condivisa dalla maggioranza della popolazione italiana (50,3%) e viene invece sostenuta solo da un cittadino su tre (28,9%).

A bocciare la magistratura sul caso Albania sono soprattutto gli intervistati che si identificano nel centrodestra. La percentuale più alta di pareri critici la si ravvisa tra i simpatizzanti di Fratelli d'Italia, che per l'89,5% non condivono i pronunciamenti dei giudici contro i trasferimenti dei richiedenti asilo nel centro di Gjader. Tra l'elettorato del Partito Democratico e Avs (Alleanza verdi e Sinistra) la sospensione della convalida dei trattenimenti nel centro albanese è invece ritenuta giusta da oltre il 70% degli intervistati. In particolare, il 72,7% dei dem la condivide e il 78,5% dei simpatizzanti di Avs la ritiene giusta. Tra le file di Azione e Italia Viva emerge invece una mancanza di indirizzo politico e una generale reticenza a rispondere: entrambi, infatti, registrano più del 40% tra coloro che non sanno o non desiderano rispondere.

Ma i dati interessanti non sono finiti. Il 45,5% del campione intervistato da Euromedia Research ritiene che queste decisioni della magistratura siano state adottate per una condotta politica contro il governo, mentre il 38.4% è convinto che sia stata un'azione prettamente giuridica. Anche in questo caso le percentuali delineano una polarizzazione dell'elettorato sull'argomento, con opinioni sideralmente distanti tra gli intervistati più vicini alla maggioranza e quelli che si riconoscono nell'opposizione. A prevalere numericamente è comunque la percentuale di chi considera quei provvedimenti come una reazione alle politiche migratorie del governo.

Considerando questo scenario, il 46,5% degli italiani intervistati ritiene giusto un ricorso in Cassazione da parte dell'esecutivo contro queste sentenze che respingono i trasferimenti di alcuni migranti nei centri di trattamento e di permanenza in Albania. Dal sondaggio di Euromedia emerge dunque come alcuni italiani ritengano che la magistratura, pur essendo indipendente, sia influenzata da orientamenti politici. Secondo la sondaggista Alessandra Ghisleri, a minare fortemente la fiducia nell'imparzialità della magistratura sono stati episodi come quello su Eni-Nigeria, dove sono stati condannati i due magistrati milanesi per aver omesso tutti gli atti a favore della difesa favorendo e consegnando solo le prove a sostegno delle loro accuse.

Ad alimentare il dibattito pubblico e ad accendere un faro sull'operato non sembre ineccepibile di alcuni

magistrati sono stati anche lavori giornalistici come il libro-confessione di Luca Palamara scritto da Alessandro Sallusti, che ha posto l'attenzione su un vero e proprio "sistema" tra politica, potere e affari.

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