Investimenti: bene le borse asiatiche, ma attenzione ai rischi

M&G guarda con favore alle possibilità offerte dai listini orientali. Ma le azioni cinesi restano care

Le Borse asiatiche potrebbero essere la carta da giocare per i risparmiatori italiani più esperti o comunque pronti a investire sui mercati emergenti. Il pericolo esiste ed è quindi sempre preferibile affidarsi ai fondi comuni di investimento, ma la casa di risparmio gestito M&G si mostra ottimista sulle prospettive di lungo termine di questi listini. É prudente però restare alla larga dal listino cinese, ritenuto dagli esperti mediamente costoso. Meglio, piuttosto, scommettere sulle azioni delle altre Borse asiatiche, destinate comunque a beneficiare delle ricadute sull'area del rilancio dell'economia di Pechino. La Cina - sottolineano Matthew Vaight e Michael Godfrey, co-gestori dell'M&G Asian Fund - ha la forza finanziaria per superare eventuali difficoltà che si presentassero sul fronte industriale o dei consumi. Gli investimenti che la Cina dedicherà alla costruzione delle infrastrutture (strade, ospedali, abitazioni e impianti di trattamento delle acque) creeranno infatti posti di lavoro, aumenteranno il denaro a disposizione dei consumatori, e spingeranno il progresso del Paese, trasformando un'economia basata sull'export in un'economia trainata dai consumi interni. Si tratta di un trend strutturale che potrebbe durare decenni.

Così, mentre l'Occidente sta fronteggiano il proprio indebitamento, l'Asia si trova in una posizione finanziaria più solida rispetto alla crisi valutaria del 1998 e continua a sfruttare la spinta connessa all'emergere della classe media.

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