Islam, sgozzavano agnelli: bloccati 200 nordafricani

Avevano assunto appositamente per la festa del sacrificio di Abramo cinque macellai musulmani per poter vendere a tutti gli islamici del nord Milano gli agnelli preparati secondo la tradizione. I titolari italiani di un allevamento di ovini a Bresso hanno però dovuto chiudere i battenti nonostante davanti al cancello ci fossero duecento extracomunitari in attesa di comprare la carne. I Nas, ieri mattina, hanno infatti fatto irruzione nell’allevamento di via Baracca scoprendo che la macellazione stava avvenendo senza la presenza, obbligatoria per legge, di un veterinario. Secondo quanto riferito ai carabinieri, chi voleva acquistare l’agnello vivo, lo portava a qualche metro di distanza e, sempre all’interno della cascina, lo sgozzava, lo scuoiava, toglieva le interiora e se lo portava tranquillamente a casa. I militari hanno così messo i sigilli impedendo ai proprietari di vendere gli agnelli ai musulmani, che per tutto il pomeriggio di ieri hanno fatto la fila pretendendo la restituzione dei soldi anticipati all’atto della prenotazione e chiedendo spiegazioni del perché il negozio fosse sbarrato. Quando i Nas hanno chiuso l’azienda e denunciato il titolare ci sono stati attimi di tensione con i nordafricani presenti che volevano a tutti i costi poter sgozzare in modo rituale il proprio agnello. I presenti sono così stati dispersi dai carabinieri, senza che si verificasse però nessun incidente. Fino a pomeriggio inoltrato via Baracca è stata affollata di islamici, in attesa di sapere se la macellazione potesse riprendere. I medici dell’Asl però nel frattempo avevano deciso di fare interrompere l’attività per tutta la giornata di ieri permettendo ai titolari di riprenderla solo oggi, ultimo giorno della Festa del Sacrificio, sotto la supervisione di un veterinario e praticandola con il metodo che prevede lo stordimento dell’animale prima dell’uccisione e non lo sgozzamento da vivo. Grazie al passaparola, verso le 15, la strada ai limiti del Parco Nord a pochi metri da Milano era affollata da decine di famiglie islamiche venute a lamentarsi con il proprietario dell’allevamento e a chiedere ad amici e parenti dove reperire altro agnello macellato secondo la legge coranica. Il titolare si è giustificato dicendo che la colpa «era tutta degli animalisti». I nordafricani però non hanno desistito e hanno aspettato per ore davanti all’ingresso della cascina. Proprio ieri, infatti, i musulmani celebravano la festa del sacrificio di Abramo, una solennità che ricorda la vittoria della fede e dell’abbandono a Dio sulla morte. «La Tradizione vuole che venga mangiato dell’agnello - hanno spiegato alcune donne preoccupate di non saper come celebrare degnamente la ricorrenza -. Abbiamo pagato oltre duecento euro per ogni animale e dato che non riuscivamo a comprarlo con i nostri risparmi abbiamo dovuto fare una colletta tra le altre famiglie». Solo verso le 15.

30, un uomo della comunità islamica in attesa da ore davanti ai cancelli ha avvertito gli altri fedeli che a Baggio c’era un allevamento che offriva un servizio analogo e, nonostante l’ora, aveva ancora alcuni agnelli da vendere. Alla notizia tantissimi nordafricani sono così saliti sulle loro auto e si sono diretti a Milano.

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