Milano - Il tasso di inflazione è sceso a maggio allo 0,9% (dall’1,2% di aprile), il livello più basso da novembre del 1968, quando si attestò allo 0,7%. Lo conferma l’Istat in base ai dati definitivi, precisando che su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,2%. A fronte di questo dato bisogna tenere conto del fatto che l'aumento del costo della vita è sempre superiore dello 0,3% rispetto all'aumento delle retribuzioni nei primi tre mesi dell'anno.
Beni di maggior consumo A maggio il tasso di inflazione per i prodotti "ad alta frequenza di acquisto" (alimentari, bevande, tabacchi, carburanti, beni per la casa, giornali ecc.) è sceso allo 0,6%, quasi dimezzato rispetto all’1,1% di aprile. Per i prodotti "a media frequenza di acquisto" (tra gli altri abbigliamento, tariffe elettriche, medicine, alberghi, trasporti stradali, ferroviari e aerei) l’inflazione si è invece attestata allo 0,9% contro l’1,2% di aprile. Per i beni a "bassa frequenza" (elettrodomestici, auto, tv, computer ecc.) si è invece registrata una lieve accelerazione dall’1,3% di aprile all’1,4 di maggio.
Carburanti I prezzi al consumo della benzina verde a maggio sono aumentati dell’1,7% rispetto ad aprile e hanno segnato un -15,8% tendenziale (dal -21,2% registrato nel mese precedente). Il prezzo del gasolio è aumentato dell’1,7% su base congiunturale ed è sceso del 25% su anno (-21,2% ad aprile). In aumento sul piano congiunturale anche il prezzo del gasolio da riscaldamento (+0,5%) che risulta tuttavia in forte calo rispetto a maggio 2008 (-26%). Cala su mese il prezzo del gas (-1,5%), portando il tendenziale al +1,7 per cento.
Eurozona L’inflazione annuale della zona euro a maggio è stata pari a zero, in calo rispetto allo 0,6% di aprile. L’inflazione mensile è stata dello 0,1%. Nei Ventisette l’inflazione annuale è stata dello 0,7%, in calo rispetto all’1,3% di aprile. Su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,1%. È quanto rende noto Eurostat, l’ufficio statistico delle comunità europee, confermando le stime già pubblicate su Eurolandia.
I dati stato per stato Tra gli Stati membri, l’inflazione su base annua è diminuita in Irlanda (-1,7%), in Portogallo (-1,2%), in Spagna e Lussemburgo (-0,9%), mentre gli aumenti più alti sono stati in Romania (+5,9%), in Lituania (+4,9%) e in Lettonia (+4,4%). A registrare la media più bassa su 12 mesi sono stati il Portogallo (1,3%), l’Irlanda (+1,5%) e la Germania (+1,8%), mentre quella più alta è stata in Lettonia (+11,2%), in Lituania (+9,3%) e in Bulgaria (+8,3%).
Cosa incide di più Nella zona euro le principali componenti dell’inflazione sono stati l’alcol e il tabacco (+3,3%), gli hotel e i ristoranti e i beni e i servizi vari (entrambi +2,2%), mentre i tassi annuali più bassi sono stati osservati nei trasporti (-4,8%), la comunicazione (-1%) e l’immobiliare (-0,1%). Per quanto riguarda i sottoindici dettagliati, i ristoranti e i bar (+0,18 punti percentuali) e l’elettricità (+0,12 punti) hanno avuto il maggiore impatto al rialzo sull’inflazione, mentre i carburanti per i trasporti (-1,02 punti) e l’olio per il riscaldamento (-0,44 punti) hanno avuto l’impatto al ribasso più importante.
Le principali componenti dell’aumento dell’inflazione mensile sono state i trasporti (0,5%) e la comunicazione (0,3%), mentre i tassi più bassi sono stati quelli dell’intrattenimento e della cultura (-0,4%), della salute (-0,2%). In particolare, i combustibili per i trasporti (+0,08 punti percentuali) hanno avuto il maggiore impatto al rialzo, mentre i pacchetti turistici hanno pesato in senso contrario (-0,04).
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