Roma - Ormai abbiamo superato quota sessanta milioni. E' la popolazione in Italia registrata al 31 dicembre 2008. L'aumento di circa lo 0,7% rispetto al 2007 si deve quasi esclusivamente agli immigrati presenti sul nostro territorio. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto demografico Istat diffuso oggi, in cui si precisa che la popolazione residente a fine anno era di 60.045.068 abitanti, con un incremento di 425.778 unità. Complessivamente la variazione di popolazione è stata determinata dalla somma delle seguenti voci di bilancio: il saldo negativo del movimento naturale (tra nati e deceduti) pari a -8.467 unità, il saldo del movimento migratorio con l’estero pari a +453.765, un incremento dovuto al movimento per altri motivi e al saldo interno pari a -19.520 unità, spiega l’Istat.
Crescita non uniforme La crescita della popolazione non è uniforme, ma nonostante ciò le percentuali degli abitanti per zone geografiche sono invariati rispetto al 2007, con solo un lieve incremento della quota della popolazione del Nord est a discapito di quella del Sud. L’Istat assegna ai comuni delle regioni del Nord-ovest 15.917.376 abitanti (il 26,5% del totale), a quelli del Nord-est 11.473.120 (il 19,1%), al Centro 11.798.328 (il 19,6%), al Sud 14.147.444 (il 23,6%) e alle Isole 6.708.800 (l’11,2%). La stima della quota di stranieri sulla popolazione totale è pari a 6,5 stranieri ogni 100 individui residenti, e risulta in crescita rispetto al 2007 (5,8 stranieri ogni 100 residenti), anche se per il dato definitivo si dovrà attendere il prossimo ottobre. Secondo l’Istat, l’incidenza della popolazione straniera è molto più elevata in tutto il Centro-Nord (rispettivamente 9,0 e 8,6% nel Nord-est e nel Nord-ovest e 8,3% nel Centro), rispetto al Mezzogiorno, dove la quota di stranieri residenti è solo del 2,4%.
Aumentano i nuovi nati Nel corso del 2008 sono nati 576.659 bambini (12.726 nati in più rispetto all’anno precedente) e sono morte 585.126 persone (14.325 in più rispetto all’anno precedente). Pertanto il saldo naturale, dato dalla differenza tra nati e morti, è risultato negativo e pari a -8.467 unità, con una serie che negli ultimi 5 anni alterna valori positivi e negativi, ma sempre molto vicini allo zero. A livello nazionale, si conferma una tendenza all’aumento nel lungo periodo: l’ammontare complessivo di nascite risulta più elevato di quello relativo a tutti i 16 anni precedenti, che l’Istat mette in relazione alla maggior presenza di stranieri regolari. L’aumento del numero dei nati determina un aumento del numero medio di figli per donna, confermando la leggera ripresa degli ultimi anni, che per il 2008 si stima pari a 1,41 contro 1,37 nel 2007. Durante il 2008, dunque, la popolazione residente in Italia ha superato la soglia dei 60 milioni di abitanti, 50 anni dopo il superamento dei 50 milioni avvenuto nel 1959. A questo risultato ha contribuito, nel primo ventennio, soprattutto la componente naturale della crescita, e successivamente, dopo un lungo periodo di stabilità, con intensità crescente e in misura pressoché esclusiva, la componente relativa agli immigrati, spiega l’Istat. L’incremento ha assunto una intensità rilevante a partire dall’inizio del nuovo secolo.
Dal 2002 al 2008 si è registrato un incremento di oltre 2 milioni di abitanti: la popolazione di cittadinanza italiana diminuita di circa 400 mila unità (-396 mila per saldo naturale, -14 mila per saldo con l’estero), quella straniera aumentata di 2 milioni e 720 mila unità (+320 mila per saldo naturale, +2 milioni e 400 mila per saldo estero).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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