Johnston, l’ultima matita di Disney

È morto il nono dei «magnifici nove» disegnatori del celebre fondatore

Era l’ultimo «grande vecchio» della generazione cresciuta da Walt Disney. Un geniale attore con la matita capace di far piangere e ridere con l’arte di disegnare le emozioni. Oliver M. Johnston per tutti Ollie, scomparso a 95 anni lunedì a Los Angeles, per 44 anni aveva animato le più belle fantasie di Walt Disney insieme agli altri «Nine old men», i nove fedelissimi che Walt aveva ironicamente paragonato agli autorevoli membri della Corte Suprema di Giustizia degli Stati Uniti d’America. «Quello che mi ha consentito di realizzare questi sogni in pellicola sono gli animatori» ammise Walt, di dieci anni più anziano dei suoi vecchi che in realtà arrivarono poco più che ventenni alla sua corte. Per una vita Ollie Johnston fece coppia fissa con il collega Frank Thomas, scomparso tre anni fa: carriera parallela, casa una a fianco dell’altra, e in pensione grandi manuali di animazione scritti a quattro mani.
I due arrivarono agli Studios in un’epoca in cui la gran parte dei disegnatori aveva uno scarso retroterra artistico. Frank & Ollie erano coetanei e compagni di studi all’Università di Stanford e poi dell’istituto d’arte Chouinard di Los Angeles: «In quel periodo si sentiva parlare di questa nuova cosa, i disegni animati» ci disse Ollie in uno dei tanti incontri a casa sua sulle colline di Flintridge, a nord di Hollywood.
«Prima venne assunto Frank, che andò a fare l’assistente del fuoriclasse Fred Moore. Appena Frank venne spostato su incarichi di maggiore responsabilità, fece il mio nome e il 21 gennaio del 1935 diventai un dipendente Disney». Di lì a poco Walt, reduce dai trionfi di Topolino e dei cartoni musicali Silly Symphonies, decide di azzardare la follia di realizzare un intero lungometraggio animato, Biancaneve e i Sette Nani. Ollie lavora alle animazioni degli animaletti del bosco e dei nani accanto a Freddie Moore. È l’inizio di tutta una straordinaria sequenza di personaggi: il burattino Pinocchio, il cerbiatto Bambi, la caricatura autoritratto del pirata pasticcione Spugna di Peter Pan, le 3 fate della Bella Addormentata nel Bosco, Mowgli e Baloo («lavorare a Il Libro della Giungla è stata l’esperienza più gioiosa della mia vita di artista»), fino al passo d’addio di Red e Toby nemiciamici. Il tocco di Ollie è caratterizzare i personaggi con sensibilità e dolcezza degne di uno psicologo. Secondo lo storico John Canemaker «Frank e Ollie hanno portato l’arte dell’animazione verso traguardi che probabilmente neppure lo stesso Walt si sarebbe immaginato». Tre anni fa Ollie ricevette da Bush la prestigiosa Medaglia nazionale dell’Arte.

Secondo il critico John Culhane «un Oscar alla carriera sarebbe stato un meritato riconoscimento a un artista il cui lavoro è amato da un pubblico planetario: miliardi di persone su questa Terra hanno amato le scene Disney su cui c’è la sua firma». Un mondo che scompare, ma nelle favole Disney la morte non entra volentieri: difatti il sito web ufficiale www.frankandollie.com ancora non vuole raccontare che Ollie non c’è più.

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