Kanye West senza limiti. Lo show controverso del rapper più controverso

L'artista incappucciato (che si fa chiamare Ye) convoca i fan al Forum per una "experience" sul nuovo disco "Vultures 1"

Kanye West senza limiti. Lo show controverso del rapper più controverso

O l'uno o l'altro. Di Kanye West bisogna scegliere se preferire la musica o le parole perché, insomma, tutt'e due è difficile e, specialmente negli ultimi anni, il pacchetto intero è duro da digerire. E ieri sera la sua Experience al Forum di Milano è stata l'apoteosi. Si è presentato incappucciato e, insieme con Ty Dolla Sign, ha fatto ascoltare il nuovo disco, Vultures 1. La musica usciva dalle casse e loro due (con altri rapper a turno) si dimenavano davanti al pubblico. Stop. Giudizio musicale impossibile. Una via di mezzo tra esibizionismo e follia (applaudita). Mah. Per rendere l'idea, fino all'ultimo era prevista la partecipazione di 500 tifosi della Curva Nord dell'Inter, che però l'altro ieri non si sono presentati alle prove del concerto, poi hanno annullato la partecipazione via Instagram e chissà che cosa è successo davvero. Per carità, niente di sorprendente: Kanye West non è solo il manifesto del politicamente scorretto ma pure quello dell'imprevedibilità ai confini della follia.

E basta dare un'occhiata al suo curriculum per capire il perché. I suoi primi dischi, diciamo fino a Yeezus del 2013, sono stati benedetti da critica e vendite e l'hanno consacrato come il rapper più influente del mondo insieme con Jay-Z. Tanto per capirci Kanye Omari West, nato ad Atlanta nel 1977, ha incassato ben 24 Grammy Award su 75 nomination, mica poco. Il gossip poi lo coccolava visto che faceva coppia con Kim Kardashian, che ha sposato a Firenze nel 2014 e che nel 2021 gli ha notificato l'istanza di divorzio. Poi dopo Kim il diluvio. Nel senso di diluvio di polemiche.

In due anni Kanye West ha fatto l'en plein, in pratica ha idealmente scritto il manuale su come farsi detestare dalla gente che piace, e un po' anche da tutti gli altri. Volendo, si può consultare la lunga pagina in inglese di Wikipedia che raccoglie le controversie, le dichiarazioni false o sconvenienti che lui ha snocciolato a ripetizione. Citiamo a caso. «Vedo cose positive su Hitler. Ogni essere umano ha qualcosa di valore che ha portato sul tavolo, specialmente Hitler», ha detto nel 2022 aggiungendo: «Smetteremo di disprezzare i nazisti, mi piace Hitler». Brividi globali.

Ma fosse solo questo.

«Hitler ha inventato le autostrade, il microfono che io uso. Non si può dire ad alta voce che non ha mai fatto nulla di buono». E poi, in ordine sparso, «Sei milioni di persone sono morte durante l'olocausto, 20 milioni sono morte a causa dell'aborto». «Il posto più pericoloso per una persona nera in America è il ventre della propria madre». Insomma, un putiferio al quale sono seguite valanghe di così tante critiche e stroncature da spingere il rapper a scusarsi in lingua ebraica. Anche in una canzone dell'ultimo disco ha confermato le scuse con il suo modo caricaturale e francamente inaccettabile: «Come faccio a essere antisemita se ho appena scopato una tro.. ebrea?». Poi l'appoggio a Trump e la vicinanza con Nick Fuentes, suprematista bianco e negazionista dell'Olocausto. Kanye West si è candidato alle presidenziali, ha incontrato il futuro presidente che però lo liquidò con un poco lusinghiero «è un uomo seriamente disturbato a cui è capitato di essere nero, gli ho detto di non candidarsi alla presidenza, è solo una perdita di tempo. Non può vincere». Risposta di Kanye: «Credo che la cosa che abbia turbato di più Trump è stato il fatto che gli abbia chiesto di farmi da vice presidente».

Insomma, anche se ha quarantasei anni, questo rapper cammina in bilico costante tra provocazione e autolesionismo. Ha ammesso di essere bipolare, ma non è servito a nulla, anche perché fa di tutto per cercare lo scandalo, l'insulto, la meraviglia tipo quella che si provava al Circo Barnum davanti alla donna cannone o all'uomo con tre gambe.

Un fenomeno da baraccone.

La sua ultima apparizione pubblica è stata allo stadio di San Siro per la partita dell'Inter con l'Atletico Madrid. Si è presentato in tribuna con il volto completamente coperto da un passamontagna, roba che si fa fatica a capire. Di fianco a lui la nuova moglie Bianca Censori, australiana di Melbourne con origini italiane, che viene dipinta come un automa plagiato e spesso lo sembra davvero visto che appare seminuda, si presta a qualsiasi allusione e, come dicono i feroci osservatori dei social, assomiglia sempre più a Kim Kardashian. Di certo, alla coppia manca lo stesso istinto per gli affari che ha trasformato la Kardashian in impero della fatturazione.

Dopo le ultime uscite, Kanye West ha anticipato «l'effetto Ferragni», ossia ha scatenato la fuga degli sponsor, un bel po' di griffe da Gap a Balenciaga fino all'Adidas che ha cancellato la linea Yeezy, ossia l'8% delle vendite del gruppo e quindi circa 2 miliardi di dollari. Secondo Bloomberg ha rinunciato a una quota di profitti pari a 250 milioni di euro. Una sorta di caporetto per quello che era il più grande rapper del mondo e adesso rischia di finire nella categoria macchiette.

Non a caso il pubblico lo sta abbandonando e l'ultimo disco Vultures è arrivato sì al primo posto di Spotify nel primo giorno di pubblicazione e ha totalizzato 12,5 milioni di stream con la canzone Talking. Ma Mahmood ne ha fatto due milioni in più con Tuta gold in una settimana. Come a dire, il fenomeno si sta ampiamente sgonfiando.

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