«Andiamo ad approvare queste ultime due o tre nomine...»: linvito è stato rivolto a Esterino Montino in tono scherzoso dallassessore allIstruzione Marco Di Stefano che molti ricorderanno non tanto per il suo passaggio dallUdc al Pd, quanto piuttosto perché raccontò la storia dei «pizzini» che circolavano durante le riunione della giunta, costringendo Marrazzo a un primo rimpasto. Ma ieri mattina cera poco da scherzare, soprattutto sullargomento delle nomine in zona Cesarini. Eppure il vicepresidente uscente, nel presiedere lultima riunione della - ormai fu - giunta Marrazzo, ha dato dato limpressione di voler scherzare pure lui, in specie quando ha parlato dei conti. «La prossima operazione che verrà fatta - ha detto Montino - sarà quella di gridare al buco, al buco, come ha fatto Alemanno con la giunta Veltroni. Per evitare questo, glieli diamo noi i conti, anche se tutti i provvedimenti sono pubblicati sul sito internet della Regione. Lasciamo alla Polverini una Regione in assoluto equilibrio. Dopo una lunga malattia siamo riusciti attraverso le cure a riportare questa Regione in salute» (sic!). «Lasciamo nel 2010 un disavanzo di parte corrente pari a circa 500 milioni di euro - ha proseguito Montino - Ci sono 310 milioni di euro che paghiamo ogni anno per coprire il disavanzo della sanità che pagheremo per altri 27 anni e ci sono 266 milioni di euro di mutui vecchi presi dalla giunta precedente. Se non avessimo queste parti pregresse lasceremmo il bilancio 2010 non solo in pareggio ma con 76 milioni di euro di utile». Per quanto riguarda il disavanzo sanitario, invece, «cè stata una inversione di tendenza ci ha portato a una previsione di disavanzo di 1,211 milioni di euro per il 2009».
«Adesso - ha aggiunto Montino - dovremo fare una opposizione molto ferma, sempre con una grande capacità di governo. Non ci saranno sconti per nessuno. Cosa consiglio alla Polverini appena insediata presidente della giunta? Le consiglio di tacere e di governare». Poi lexploit finale sul giudizio da dare al centrosinistra: «Un voto alla giunta di questi cinque anni?- ha detto, convinto, Montino -. Direi vicino allottimo».
Insomma, conti a posto e ottimo auto-giudizio sullattività della giunta da lui stesso ereditata da Marrazzo: chissà perché gli elettori del Lazio non si sono resi conto di quanto le cose fossero andate così bene negli ultimi cinque anni, e hanno invece deciso di bocciare Montino e tutti i suoi assessori?
Ironia a parte, le reazioni del centrodestra non si sono fatte attendere. «Dispiace che il mio ex collega Montino - ha notato il senatore Andrea Augello - abbia voluto concludere la sua sfortunata esperienza regionale con una dichiarazione di astiosa inintelligenza nei confronti del presidente Polverini, invitandola a tacere e governare. Per cominciare non è chiaro per quale ragione Renata Polverini, neo eletto presidente, dovrebbe tacere e governare, visto che tra laltro non ha ancora neppure ricevuto la proclamazione ufficiale. Lesternazione di Montino è solo un modo scortese di passare il testimone. Una caduta di stile - ha proseguito Augello - resa ancor più inspiegabile dal fatto che la giunta Marrazzo è stata una delle più querule della storia della Regione con annessi fuori onda televisivi e fuori programma di ogni genere».
«Oggi abbiamo avuto la conferma - ha detto il consigliere del Pdl Bruno Prestagiovanni - del perché i cittadini laziali alle urne hanno sonoramente bocciato la sinistra: sentire Montino dare ottimo alla propria giunta uscente, senza alcun cenno di autocritica, significa attuare la politica dello struzzo e avere una visione totalmente distorta della realtà. Lex vicepresidente della Regione non si è proprio reso conto dei macroscopici disastri e disagi provocati in questi cinque anni dal suo governo allimprenditoria, nella sanità, nei trasporti con i quali i cittadini Lazio, purtroppo, sono costretti a convivere quotidianamente».
Graffiante anche la reazione dialettica di Luca Malcotti (Pdl): «Notando il profluvio di dichiarazioni rilasciate alle agenzie di stampa solo nella giornata di ieri, verrebbe naturale dire: un consiglio a Montino? Tacere e basta».
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