Se l'erba del vicino è sempre più verde, quella dei giardini di Passo don Roscelli ad Albaro è sempre più alta. Così alta e così fitta da costituire ormai il nascondiglio ideale per gli esibizionisti dell'aiuola accanto, per quanti sbucano all'improvviso dai cespugli mostrando le loro «grazie» ai residenti e ai malcapitati di turno.
C'erano una volta degli splendidi giardini immersi tra ciliegi e pitosfori dove le mamme portavano i figli a giocare sugli scivoli o a pallone, nello spiazzo principale. Mamme e bambini adesso preferiscono restare a casa, per evitare incontri troppo ravvicinati coi nuovi «padroni» del parco: gli esibizionisti (per non chiamarli pedofili o maniaci) di Passo don Roscelli, la stradina che collega via Dodecaneso a via Pisa.
L'operazione-recupero è scattata ieri mattina alle otto, quando i tecnici del municipio Medio Levante, accompagnati dall'assessore leghista Renzo di Prima e da tre volontari della Protezione civile, hanno (ri)preso possesso dell'area. Armati di tosasiepi e decespugliatore, sotto la regia dell'assessore «giardiniere», i volontari dell'associazione «Scab Molassana» hanno iniziato a sfalciare l'erba, a potare le siepi, a ripulire le aiuole da rovi e rifiuti. Tutto quello che Aster fa solo una volta all'anno, come previsto dal contratto di servizio. Ma non basta. L'idea allora è quella di prendere due piccioni con una fava. Spiega Renzo Di Prima: «Se eliminiamo il degrado dai giardini, probabilmente risolviamo anche il problema dei malintenzionati che mostrano le parti intime ai bambini e ai passanti».
E anche ai residenti come Livia Pioggia, il cui giardino si affaccia proprio su Passo Don Roscelli. Di questi tempi non è una fortuna. «Un pomeriggio - racconta la signora - stavo prendendo il sole quando all'improvviso mi si è parato davanti un uomo coi capelli bianchi che si è tirato giù i pantaloni e ha iniziato a dare sfogo ai suoi istinti...». La prontezza della donna ha messo in fuga l'esibizionista, ma qualche giorno dopo è andato in onda lo spiacevole replay: «Non so se fosse lo stesso dell'altra volta - dice Livia -.
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