L’intervento Pedaggio non per far cassa ma per ridurre lo smog

di Guido Podestà*

Il commento di Carlo Maria Lomartire mi spinge a intervenire. Credo, infatti, che vadano chiarite le finalità di un pedaggio di qualche centesimo di euro sulle Tangenziali da destinare al 100% alla realizzazione delle metropolitane. L’obiettivo da centrare non è, intanto, quello di fare cassa ma quello di migliorare la qualità dell’aria e della vita. L’ottica giusta è quella del «pedaggio di scopo». Con l’estensione del pagamento all’intera rete delle Tangenziali (il pedaggio sulle Tangenziali viene già esatto a Terrazzano, Milano Ovest, Sesto San Giovanni e nel tratto Vimercate-Agrate-Terrazzano, Milano Ovest, Sesto San Giovanni e nel tratto Vimercate-Agrate. Il che solleva un problema di equità tra quanti pagano e quanti no) ci proponiamo di reperire risorse da investire in infrastrutture su ferro. La realtà è scandita da dati preoccupanti: sette-ottocentomila veicoli affluiscono ogni giorno a Milano, i livelli del Pm10 salgono spesso oltre la soglia di allarme, migliaia di bambini e di adulti si ammalano ogni anno di patologie polmonari, milioni di ore di lavoro, di vita in famiglia e di divertimento si perdono ogni mese a causa del traffico congestionato. Dobbiamo, insomma, intercettare una parte consistente dei volumi di circolazione diretti a Milano. L’unica soluzione è la realizzazione dei prolungamenti delle metropolitane. Allora dobbiamo chiederci: vogliamo spostare sempre più fuori città i punti di interscambio gomma-ferro? Portare la metropolitana a Cinisello, Vimercate, Paullo, Segrate e Settimo? Guadagnare in qualità dell’ambiente e della vita risparmiandoci gli intasamenti lungo le Tangenziali e nei Comuni? Se la risposta a queste domande è sempre sì, prendiamo in considerazione l’ipotesi di finanziare con un pedaggio di scopo le metropolitane. Tanto più che, quando saranno completate Brebemi, Pedemontana, Tangenziale est esterna e, speriamo, Tangenziale ovest esterna, infrastrutture nate in project-financing e quindi soggette a pedaggiamento, ci ritroveremo con Est, Ovest e Nord ancora più ingolfate dal traffico che si scaricherà su di esse perché ancora gratis. Esiste, inoltre, una direttiva europea che determina l’esazione di pedaggi lungo tratte gestite da concessionari. Ritengo, infine, azzardato il confronto fra Tangenziali, circonvallazione urbana (linea 91-92) e Grande raccordo anulare. Si tratta, infatti, di tre arterie gestite diversamente. La manutenzione di circonvallazione esterna e Gra risultano, infatti, finanziati dalla fiscalità generale (nei casi specifici Comune di Milano e Anas). Le Tangenziali sono, invece, affidate alla gestione di Serravalle spa, controllata dalla Provincia di Milano, partecipata pure da soci privati e concessionaria di Est, Ovest e Nord nonché dell’A7. Ogni concessionaria destina alla manutenzione della sua rete una quota del pedaggio esatto. Serravalle continuerà ad attenersi alla regola e, nel caso il pedaggio di scopo venisse introdotto sull’intera rete, ne assegnerebbe i proventi alla realizzazione di metropolitane. Lomartire chiede: «Chi controllerà»? In seno a Serravalle, a norma di legge, opera un organismo di vigilanza, guidato da un magistrato come Giuseppe Grechi.

Perché non affidare a questo stesso organismo il compito di vigilare affinché il gettito derivante dal pedaggio di scopo sia destinato sino all’ultimo euro alla realizzazione delle metropolitane?
*Presidente della Provincia di Milano

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