L’ultima moda: i «portoghesi» del Salone

Maria Vittoria Cascino

Un fuori Salone grazie al Salone. Geniale. Alla faccia di richieste e trafile, oneri e intruppamenti. Alla faccia del biglietto e del progetto. Che a rimorchio qualcuno ci viaggia e bene. Zenit Yachts di Porto Marghera sfarfalla in punta di penna. Al Salone? Nooo. La strinata è dall'alto in basso neanche la Fiera fosse frequentata mica bene. Loro non ci stanno. Troppo traffico. Troppe barche. Troppi metri di bellezza sfrontata. Troppi chilometri di visione nautica. Troppi curiosi. Dal binocolo del loggione il taglia e cuci. Le ragioni del no-Fiera ti riportano al «Conte Max» di Sordi-De Sica. Gran bel film. Dallo Zenit preferiscono la dependance nel porto di Santa Margherita Ligure. Chic. Fino al 15 ottobre e guarda caso in concomitanza con lo snobbato Salone. Dalle 10 alle 17 presentano Zenit Days. «Con l'eleganza che la contraddistingue, l'Azienda decide di promuovere il proprio Brand trascendendo lo spersonalizzante contesto fieristico e adottando una serie di iniziative che danno la possibilità di testare personalmente le imbarcazioni in navigazione». Papale. Ci rimani lì, con «quella faccia un po' così che abbiamo noi che abbiamo visto Genova». Ti vedi Govi e quello che ci avrebbe ricamato, la testa piegata, le mani nel panciotto e gli occhi a raccontare avanti. Da esame di coscienza, che alla Fiera da mesi piantano chiodi, preparano marine e studiano design per battere il passo nei salotti dello shipping. Macché, non hanno capito niente. Sardine in porto in preda all'onda anomala dei visitatori-compratori-sognatori-perditempo e varia umanità. Mare e barche. Stretti ai fianchi.
Zenit storce il naso. Omologarsi? Giammai. Viaggeranno pure sui tredici metri, ma l'ego nautico dei tre giovani imprenditori veneziani proiettati sulle barche di lusso, ti sfrigola. Nemesi da Repubblica Marinara? Giusto per conferire nobiltà storica ad uno snobismo interessato? Salone da cavalcarsi senza complicazioni. A Genova ti s'incroceranno pure gli occhi, ma la carezza sull'acqua non è prevista. Come hai fatto a non capirlo prima. Che la barca la senti maschio o femmina solo quando impatta l'onda.
Zenit Yachts a piazzale Cagni, Santa, s'è portato lo Zenit 44 Open e il 45 Hard Top, lunghezza fuori tutto 13.62 metri una per l'altra. L'Open 44, linea slanciata, ottime proporzioni, è il classico del futuro. Più sportivo lo Zenit 45 grazie all'introduzione dell'Hard Top, il design avveniristico verso prua crea un effetto ottico di sospensione nel vuoto. Un florilegio. Entrambi giocati su proporzioni ad incastro attendono l'onda di ritorno del popolo del Salone, quelli che dopo un po' la gente gli dà noia. La mischia non è nelle loro corde, ma un certo pubblico va tentato. Il giusto. Da tredici metri, punto d'arrivo o prima taglia. Un segmento di mercato ad allargarsi.

Che al Salone sfoderano i Cantieri Rio, Pershing, Fiart Mare, Itama, Riva. Metro più metro meno. Design, classe, ottimizzazione degli spazi, da coupé a cabrio.
Zenit se ne sta a Santa e assaggia il buon vento alzato dal Salone snobbato. Ma accidenti che retrogusto.

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