L'aggressore di Maricica si prepara a tornare in carcere

La Procura ha chiesto l'aggravamento della misura cautelare per Alessio Burtone, il ragazzo che alla stazione Anagnina ha dato un pugno alla donna dopo una lite per una fila non rispettata. Il marito della vittima: «Voglio vederlo dietro le sbarre»

Si prepara a tornare in cella Alessio Burtone, il ventenne che lo scorso 8 ottobre, al culmine di una lite per una coda non rispettata alla stazione Anagnina, ha dato un pugno in faccia ad un'infermiera romena di 32 anni. Ora che Maricica Hahaianu è morta, l'accusa per l'aggressore è cambiata in omicidio preterintenzionale e la Procura ha intenzione di chiedere al gip l'aggravamento della misura cautelare. Il giovane sa che adesso rischia fino a 18 anni di carcere. L'avvocato Fabrizio Gallo è andato a trovarlo a casa, dove si trova agli arresti domiciliari, per prepararlo al peggio. «L'arresto potrebbe essere imminente - spiega il legale - lui è consapevole che la condanna potrebbe essere pesante ed è molto turbato. Ha paura di andare in galera, teme la gogna mediatica. La morte della donna non era voluta. Il ragazzo ancora oggi ha la sensazione di star vivendo un incubo e teme che sarà punito diversamente e più duramente perché la vicenda è divenuta ormai un caso». Il marito di Maricica, per il momento, non vuole sentire parlare di perdono. Vuole soltanto vedere Burtone dietro le sbarre. Lo ha confidato al suo avvocato, Alessandro Di Giovanni. «In questi giorni Adrian - spiega il difensore - è stato concentrato solo sulle sorti della compagna. È troppo comodo chiedere scusa adesso. Sappiamo che il ragazzo ha scritto anche una lettera, ma di fronte all'esito tragico di questa vicenda e alle immagini del video così chiare, i familiari non possono accettare alcuna scusa in questo momento». Lunedì verrà effettuata l'autopsia per stabilire le cause della morte e capire il motivo dell'improvviso peggioramento delle condizioni della donna fino a causarne la morte. Poi, dopo il nulla osta del magistrato, la salma verrà trasferita in Romania per i funerali. Distrutto il marito di Maricica, che ora dovrà crescere da solo un figlio di tre anni.

«Ci amavamo tantissimo, tantissmo, e ora non c'è più», ha confidato Adrian a Ramona Badescu, consigliere delegato del sindaco Alemanno per i rapporti con la comunità romena. Anche quella dell'aggressore è una famiglia piegata dal dolore. «I familiari del ragazzo sono distrutti, il padre è disposto a vendersi la casa per risarcire il dannno», garantisce l'avvocato Gallo.

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